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Piano sanitario, guerra tra Aricò e i sindaci ragusani

L’asse Modica-Comiso-Vittoria ha ottenuto importanti “concessioni”. Furente il primo cittadino di Ragusa, Piccitto

RAGUSA. Quello andato in scena, ieri mattina, appare l'ultimo atto di un film già scritto da tempo. L'asse Modica-Comiso-Vittoria ha ottenuto importanti “concessioni” da parte del manager dell'Asp, Maurizio Aricò, mentre Ragusa è stata fortemente penalizzata sul piano della redistribuzione di Dipartimenti e Reparti sanitari. In realtà che la questione fosse stata chiusa nel modo in cui tutti si aspettavano, la si è avuta quando - giovedì, nel tardo pomeriggio - è arrivata la nota del deputato ragusano, Nello Dipasquale.

Una “benedizione” del Piano di Aricò, eccezion fatta per la richiesta, l'unica, di tenere il Dipartimento di Oncologia nel capoluogo. Per il resto, via libera alle spartizioni degli altri comuni. I

n silenzio Pippo Digiacomo, che ha un ruolo istituzionale all'Ars in tema di sanità, ma che è pur sempre rappresentante delle esigenze della comunità ipparina. Ieri mattina la conferenza dei sindaci ha sancito la propria spaccatura difficilmente sanabile. Lo stesso sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, poco dopo la fine dell'incontro, rispondendo a una domanda ha confermato che il «Libero consorzio dei comuni parte con il piede sbagliato». Ha preannunciato che - se il piano non cambierà - il Comune di Ragusa lo impugnerà in tutte le sedi possibili.

Linea dura, quindi, contro quello che viene ritenuto uno 'scippo' bello e buono. E il primo cittadino del capoluogo, di norma misurato e pacato, questa volta punta il dito contro chi ha fatto questa scelta che ritiene politica e non tecnica. Se la prende con il Pd - dai sindaci di Comiso e Vittoria ai parlamentari Dipasquale e Digiacomo, sono loro che apprezzano questo piano - e con il manager Aricò.

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