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Ragusa, protesta per l’antenna telefonica

Il comitato intercontrade ha avviato una raccolta di firme per sollecitare l’Amministrazione comunale di Ragusa a revocare i permessi rilasciati

RAGUSA. Le firme raccolte saranno consegnate al sindaco di Ragusa, Federico Piccitto. Il comitato spontaneo di contrada Cerasella chiede la revoca immediata, in autotutela, dell’autorizzazione rilasciata per la costruzione di un antenna di telefonia mobile. Il traliccio, in fase di costruzione, è stato posizionato all’interno di un terreno privato che costeggia la strada provinciale 25, Ragusa-mare.

Il comitato spontaneo, ieri mattina, ha voluto fare sentire la propria voce chiamando a raccolta i residenti e i villeggianti della zona. Il portavoce del comitato intercontrade, Peppe Calabrese, ha ripercorso l’intero iter autorizzativo facendo riferimento al regolamento sulla telefonia approvato dal consiglio comunale nel 2010. «Il regolamento impone dei parametri da rispettare in maniera tassativa – spiega Calabrese - la costruzione deve avvenire in aree di ’verde agricolo’ o su spazi di proprietà del Comune. Le eventuali royalties devono essere versate al Comune e non al singolo privato. Le distanze indicate dal regolamento devono essere di almeno 300 metri dal centri urbani e fuori da scuole e ospedali». L’antenna in fase di costruzione, in contrada Cerasella, dista poco meno di 20 metri dalle abitazioni proprio dirimpetto al villaggio Cerasella. «Ci troviamo in un’area di recupero all’interno del Piano regolatore generale – aggiunge Calabrese –; pretendiamo che il sindaco revochi l’autorizzazione di concessione edilizia rilasciata. A noi interessa la salute dei nostri concittadini. Vorrei ricordare, altresì, che il Tar diede ragione ai cittadini a proposito del traliccio di Gatto Corvino».

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