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"L'ho fatto per dare un futuro a mio figlio": la confessione di uno scafista fermato a Pozzallo

POZZALLO. Sono stati fermati tre scafisti dello sbarco di 327 migranti sbarcati ieri a Pozzallo, nel Ragusano. Tra loro anche un uomo che aveva portato con sé il figlio di 10 anni: "Non avevo i soldi per farlo partire - ha confessato alla polizia di Stato - così mi sono offerto di fare il pilota per dare un futuro a mio figlio".

Secondo le indagini della squadra mobile della Questura di Ragusa, i migranti, tutti del centro Africa, erano partiti su tre gommoni.

I 327 migranti sono giunti nel porto di Pozzallo ieri mattina a bordo della nave battente bandiera irlandese "L. E. Niamh". I  profughi erano stati soccorsi nel Canale di Sicilia su un barcone in difficoltà. Sono quasi tutti uomini, soltanto 10 le donne, di cui una in stato di gravidanza ricoverata in ospedale per accertamenti.

La Guardia costiera ha tratto in salvo nei giorni scorsi, a 170 miglia a sud della Sicilia, altri 362 migranti che, a bordo di un fatiscente barcone, stavano cercando di raggiungere l'Italia. Arrivata la richiesta di soccorso, sono salpate due motovedette classe 300, una da Siracusa e l'altra da Pozzallo, che hanno raggiunto e preso a bordo i migranti, 220 dei quali sono stati successivamente trasferiti a bordo di una unità militare brasiliana. L'operazione di soccorso è stata coordinata dalla centrale operativa di Roma della Guardia costiera.

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