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Trattiene per sè i versamenti di un cliente: bancario in manette a Modica

MODICA. Un bancario di un istituto di credito di Modica è stato arrestato in flagranza di reato perchè faceva la 'cresta' sui versamenti settimanali di un cliente. Il funzionario, A. C. di 46 anni, originario di Francofonte, nel Siracusano, ma residente a Modica dove da anni lavorava alle dipendenze dell'istituto di credito, facendo leva sul rapporto fiduciario col cliente, tratteneva, secondo l'accusa, per sè parte delle somme che l'imprenditore consegnava in contante dopo aver firmato le distinte in bianco.

Era difatti abitudine del correntista consegnare in fiducia il contante per evitare di perdere tempo facendo la fila allo sportello. Dopo la firma delle distinte in bianco, doveva essere cura dell'impiegato depositare tutte le somme, ma, invece, quest'ultimo ne tratteneva una piccola parte che, di conseguenza, finiva nelle sue tasche. E proprio addosso all'impiegato, al termine dell'orario di lavoro, la polizia sostiene di avere trovato parte delle banconote dell'ultimo versamento di 40 mila euro, arrestandolo in flagranza.

Una vicenda simile qualche giorno fa, ha visto protagonista un cassiere di un istituto di credito siracusano. L'impiegato ha rubato 230 mila euro dal caveau della banca presso cui lavorava e con quest'accusa gli agenti della squadra mobile di Siracusa hanno denunciato per furto aggravato il cassiere di un istituto di credito siracusano.

I fatti risalgono a Martedì pomeriggio.  Quel giorno, durante le operazioni di chiusura, l'impiegato trentaseienne avrebbe prelevato dalla cassa e dal caveau la consistente cifra di 230 mila e 525 euro. Dopo avere intascato i soldi, si sarebbe allontanato dalla banca, facendo perdere le tracce di sè per alcune ore.

Il cassiere è stato poi rintracciato in serata con l'aiuto dell'avvocato di famiglia.  Raggiunto dagli agenti della polizia, l'uomo ha inizialmente  negato di aver rubato il denaro. Dopo diverse ore di interrogatorio ha poi ceduto e confessato, facendo anche recuperare la somma prelevata, indicando agli investigatori il luogo in cui l'aveva nascosto, che si trovava in una sua abitazione.

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