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Il presidente dell'Irsap revoca un lotto alla Ragusana Calcestruzzi

«Sono diversi e dislocati nelle aree industriali della Sicilia i provvedimenti di espulsione e revoca di lotti, appalti e concessioni di servizi ad aziende colluse con la mafia, che in questo modo vengono colpite nel vivo dei loro ingenti interessi economici», spiega il presidente Irsap, Cicero

RAGUSA. Su disposizione emanata dal presidente, Alfonso Cicero, l'Irsap ha revocato oggi il lotto industriale dell'impresa «Ragusana Calcestruzzi Srl» titolare di un cementificio di 18 mila metri quadrati nell'area industriale  di Ragusa, che era stato assegnato nel 2013. «Sono diversi e dislocati nelle aree industriali della Sicilia i provvedimenti di espulsione e revoca di lotti, appalti e concessioni di servizi ad aziende colluse con la mafia, che in questo modo vengono colpite nel vivo dei loro ingenti interessi economici», spiega il presidente Irsap, Cicero.

«La revoca del lotto alla zona industriale di Ragusa - prosegue Cicero - interviene nei confronti di un soggetto colluso e coinvolto in operazioni antimafia per reati gravissimi, che controllava di fatto l'azienda insediata nella zona industriale. Un'impresa che opera in un settore  delicatissimo come l'edilizia, con il concreto pericolo di condizionare appalti e subappalti pubblici, inquinando il libero
mercato». L'impresa «Ragusana calcestruzzi Srl» è intestata ai congiunti di Umberto Giannì, già arrestato per associazione mafiosa nel 1997 nell'operazione «Piazza Pulita» con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti; indagato successivamente per reati associativi e sequestro di persona; nel 2012 raggiunto da una misura di prevenzione patrimoniale per mafia. Giannì risultava  un semplice dipendente part time dell'azienda, ma gestiva, di fatto, la direzione dell'azienda sotto il profilo
amministrativo, contabile e industriale.

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