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Scicli, dalla «casa» del cane Italo il piano d’azione anti randagismo

SCICLI. La problematica del randagismo è un fenomeno che investe da vicino il territorio di Scicli. Quanto avvenuto a Punta Pisciotto il 15 marzo del 2009, quando un bambino fu sbranato da cani randagi, è un ricordo indelebile che spinge a tenere sempre alta la guardia sul fenomeno. Le amministrazioni che si sono succedute nel tempo hanno fatto abbastanza per fronteggiare il fenomeno randagismo? A Scicli si è costituito un gruppo di lavoro, composto da soggetti della società civile, per tentare di dare risposte alla problematica. Tra i componenti del laboratorio c'è l'ex assessore Giampaolo Schillaci.

Gli altri componenti sono Sergio Bramanti (titolare di Canile Maia), Gerardo Filippini e Resi Iurato (LAV Scicli), Simone Puccia (esperto). «Sono state redatte - ha affermato Giampaolo Schillaci - le linee guida che illustrano la struttura della filiera deputata all'intervento di recupero degli animali deceduti, alla cattura di quelli incidentati, randagi o vagabondi, socializzati, come nel famoso caso di Italo, o mordaci che siano.

 

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