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Pozzallo, anche gli ospedali in crisi per gli sbarchi dei migranti

POZZALLO. È stata una giornata infernale quella di ieri per le forze dell’ordine dopo l’ennesimo sbarco di migranti. Questa volta, infatti, oltre a cercare gli scafisti, serviva raccogliere notizie su un caso di omicidio. A bordo della nave che è approdata ieri presso lo scalo pozzallese, infatti, c’era anche un uomo ucciso. In tutto sono stati 294 i migranti arrivati ieri mattina con la nave militare "Dignity one", 237 uomini, 52 donne e 6 minori.

Ma i minori potrebbero essere di più, visto che sono ancora in corso le fasi di identificazione scattate per stabilire l'età dei migranti. Il giovane morto avrebbe compiuto tutto il viaggio con i compagni sul gommone.  Da quanto ricostruito sinora, grazie alle testimonianze, si presume che sia stato ferito in una sparatoria in acque libiche mentre il loro gommone stava appunto raggiungendo le acque internazionali. Per stabilire le cause della morte si attende l'ispezione cadaverica disposta dal pm di turno Valentina Botti a cui seguirà quasi certamente anche l’autpsia.

Ben 12 i ricoveri in ospedale di quanti sono arrivati a Pozzallo, con 9 donne in stato di gravidanza tutte rientrate presso il centro tranne una. Ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Varie le nazionalità dei migranti; provengono da Eritrea, Somalia, Nigeria e Siria. Le fasi di identificazione al Cpsa di Pozzallo sono iniziate subito, così come sempre nella mattinata di ieri i 101 tutti maggiorenni ancora ospiti dagli sbarchi passati sono partiti in pullman verso altre destinazioni del Nord Italia. Sono una giovane minorenne è rimasta a Scicli, in una casa famiglia.

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