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Ragusa, ai domiciliari con l'accusa di aver ucciso la figlia tenta di evadere: arrestato

RAGUSA. Era malato e per questo, nonostante l'accusa di avere ucciso la figlia, era agli arresti domiciliari in una struttura medica, dal quale è uscito senza permesso «per andare a comprare le sigarette». Ma è stato scoperto dalla polizia di Stato di Ragusa che lo ha arrestato e condotto in carcere.

Indagato per evasione è il tunisino Rafih Ayed, 61 anni, che il 21 ottobre del 2014 ha ucciso la figlia 37enne, Sylvie Monjia, al culmine di una lite familiare per interessi economici, nella loro abitazione nelle campagne di Comiso. Era stato fermato subito dopo l'omicidio dalla squadra mobile della Questura di Ragusa. L'uomo non andava d'accordo con il genero. E i due avevano avuto diverse liti che, secondo i familiari, erano state dure, ma non erano mai andate oltre insulti e parole piene di odio.

Ma l'ultimo scontro, avvenuto la sera del 21 ottobre scorso, è stato fatale alla donna, che lascia tre figlie femmine di sette, 13 e 14 anni. Rafih Ayed, in passato denunciato per associazione per delinquere, droga, rapina e porto illegale di arma da fuoco, era un 'patriarcà, pretendeva rispetto per le sue idee e la sua posizione nella sua famiglia. Dopo l'omicidio ad Ayed sono stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute ed è stato ricoverato in una struttura medica. Dalla quale si è allontanato, ha spiegato poi alla polizia, «per comprare le sigarette». La squadra mobile gli ha contestato il reato di evasione e lo ha condotto in carcere.

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