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Veronica Panarello continua a proclamarsi innocente: "Ho portato Loris a scuola"

AGRIGENTO. Prosegue nel carcere di Agrigento l'interrogatorio di Veronica Panarello, la donna accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni, strangolandolo con delle fascette di plastica e di avere poi gettato il corpo in un canalone di Santa Croce Camerina, il 29 novembre del 2014. È stata lei a chiedere di essere nuovamente sentita dalla Procura di Ragusa, ma, secondo quanto apprende l'ANSA, non avrebbe cambiato di molto la sua linea: si difende sostenendo di essere innocente e vittima di un errore. A interrogare Veronica Panarello è il sostituto procuratore Marco Rota, che è stato accompagnato nell'istituto penitenziario da polizia di Stato e carabinieri di Ragusa.

«Non ho ucciso io mio figlio, trovate il vero colpevole». Veronica Panarello, detenuta per la morte del piccolo Loris, di 8 anni, dal carcere, torna a ribadire la propria innocenza durante un'interrogatorio che lei stessa ha sollecitato alla Procura di Ragusa. E da invitato il marito a «chiedere il divorzio se non crede alla mia estraneità al delitto: come fa - si chiede - a tenersi una moglie che ritiene l'assassina di suo figlio? Sia allora conseguente».

«Posso avere sbagliato nel ricordare il percorso, confuso qualche strada, che non è importante, ma è certo che io Loris l'ho accompagnato a scuola». Lo ha affermato Veronica Panarello nell'interrogatorio reso al Pm Marco Rota nel carcere di Agrigento. La donna al magistrato della Procura di Ragusa, che ha delegato le indagini alla polizia di Stato e ai carabinieri, ha«manifestato dubbi su comportamenti di alcune persone», ma, ha precisato di «non accusare alcuno», nè di «sospettare chi possa avere ucciso Loris».

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