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Muore su un gommone, il corpo gettato in mare e dilaniato dagli squali

ll'uomo non è contestato soltanto il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma anche la morte, derivante da altro reato, di un migrante

RAGUSA. La polizia di Stato di Ragusa ha fermato il presunto scafista dello sbarco di migranti di ieri a Pozzallo. È il 14mo del 2015 ed è originario della Guinea. All'uomo non è contestato soltanto il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma anche la morte, derivante da altro reato, di un migrante, deceduto durante la traversata dopo aver esalato benzina che era rovesciata per il mare mosso. La salma, hanno riferito testimoni, è stata gettata in mare e il corpo è stato dato dilaniato da squali che seguivano il gommone.

Secondo il racconto di alcuni migranti ascoltati della polizia, il gommone su cui si trovavano
era seguito da un branco di squali. Quando uno degli extracomunitari è morto dopo avere respirato vapori di carburante, tra i viaggiatori è scattata l'idea: gettare in mare il corpo del loro compagno di viaggio per allontanare gli squali. Il racconto choc è stato fatto da diversi testimoni che hanno sottolineto che la decisione non è stata rapida ed è stata dibattuta. Alla fine ha vinto la paura e la salma è  stata fatta scivolare in  mare. Il corpo è stato dilaniato dagli squali e il gommone si è allontanato dal branco. La polizia di Ragusa, intanto, continua i trasferimenti dei migranti sbarcati in questi giorni poichè tra poche ore giungeranno a Pozzallo altre 2 navi con a bordo più di 450 persone.

 

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