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Sistemi di depurazione, bocciata mezza provincia di Ragusa

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Sei Comuni devono regolarizzarsi anche se la programmazione deve ancora cominciare. Situazione migliore per il capoluogo, Scicli, Vittoria e Scoglitti

RAGUSA. Entro settembre gli impianti del servizio idrico, fognatura e depurazione compresi, dovranno passare all'"ente di governo d'ambito", nuovo soggetto giuridico che prenderà il posto degli Ato idrico in liquidazione, ma che non è ancora stato costituito. E allora, qualche giorno fa la segreteria tecnico operativa dell'Ato idrico di Ragusa ha chiamato a raccolta i sindaci di tutti i Comuni del comprensorio dandone comunicazione anche al Libero consorzio responsabile del coordinamento tra gli enti: la necessità è quella di sollecitare la Regione a provvedere alla definizione di soggetto giuridico e competenze perché i finanziamenti, anche quelli europei, da settembre, saranno conferiti esclusivamente agli enti di governo d'ambito.

L'imposizione è quella della unicità della gestione e, per semplificare, della manutenzione le cui spese devono essere coperte dalla tariffa degli utenti. Massimo trent'anni di gestione per il nuovo soggetto che l'ente sovra comunale dovrà premurarsi di individuare adeguandosi alle norme del cosiddetto "Sblocca Italia".

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