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Traffico di stupefacenti nel Ragusano, 21 rinvii a giudizio

RAGUSA. La Procura Distrettuale Antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati dell’operazione antidroga della Polizia di Stato denominata «Agnellino» che ha portato all’arresto un gruppo di trafficanti di stupefacenti, composto da 21 persone tra italiani e albanesi. Uno di loro, Francesco Giudice, 35 anni, vittoriese, nel corso della prima udienza davanti al gup è tornato libero in quanto il pm della Direzione distrerttuale antimafia Valentina Sincero, nel formulare le accuse dettagliate, come chiesto dalla difesa, ha contestato all’uomo solo lo spaccio di droga leggera e non di cocaina. L’avvocato Giuseppe Di Stefano, ha chiesto quindi la scarcerazione per decorrenza dei termini visto che davanti al Tribunale della Libertà era già caduto il reato associativo. La posizione di Giudice e di Domenico Moretto, 35 anni, calabrese di Polistena ma residente a Roma, è stata stralciata. Gli atti sono stati inviati al Tribunale di Ragusa per competenza territoriale. Continuerà davanti al gup etneo il 4 marzo prossimo, invece, il processo per gli altri 19 accusati di fare parte della’associazione criminale che importava dall’Albania ingenti quantitativi di droga, in particolare cocaina e marijuana, per poi rivenderla al dettaglio nella provincia ragusana. Alcuni membri dell’organizzazione svolgevano l’attività di pastorizia e, per parlare anche con gli altri componenti della banda, utilizzavano espressioni in codice tra cui la parola «agnello» corrispondente ad un chilo di sostanza stupefacente.

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