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Criminalità organizzata: livello di guardia alto a Vittoria

Preoccupazione condivisa, dopo l’omicidio di Michele Brandimarte, ritenuto vicino alla ’ndrangheta calabrese

VITTORIA. Allarme criminalità a Vittoria. L'omicidio di Michele Brandimarte ha lasciato il segno ed ha fatto alzare il livello di guardia. Qualche giorno fa, il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha scritto al presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, per chiedere una riunione della commissione a Vittoria, terra di frontiera, dove la presenza di alcuni personaggi fa pensare ad altri scenari.

Di recente, poi, nel corso di un'iniziativa pubblica che si è svolta a fine anno, al Chiostro delle Grazie, su iniziativa dell'Unione degli Studenti, il sindaco ha reso nota la sua preoccupazione per la presenza di alcuni personaggi che, tornati in libertà dopo aver scontato la loro pena, sono nuovamente a Vittoria o nel circondario. Ha citato anche i fratelli Carbonaro, gli esponenti, poi pentiti, del famoso clan Dominante Carbonaro, che insanguinò la città con le faide degli anni '90, culminate nella strage del 2 gennaio 99 a Vittoria. Proprio il 2 gennaio, una messa, officiata da don Franco Ottone, parente di una delle vittime, è stata celebrata, per il sedicesimo anniversario, nella chiesa di San Giovanni.

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