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Aderì a una chiesa non riconosciuta: sciclitano torna ad essere un fedele cattolico

Venne ordinato sacerdote dalla Chiesa Ortodossa Autocefala d’Europa: ora è riammesso ai sacramenti

SCICLI. Igor Marco Garofalo riammesso nella comunione della Chiesa cattolica dopo una scomunica per “apostasia”, allontanamento dalla religione cattolica, durata due anni e quattro mesi. Di fatto è nuovamente un fedele cattolico con i doveri ed i diritti previsti e con la possibilità di ricevere i sacramenti. È un lontano ricordo la sua adesione alla Chiesa ortodossa autocefala d'Europa che non è in comunione né con la Chiesa cattolica e né con le Chiese Ortodosse legittime.

La scomunica per il giovane sciclitano era arrivata, con specifico decreto, il 31 agosto del 2012 in conseguenza alla sua ordinazione sacerdotale, nel luglio dello stesso anno, nella Chiesa autocefala, nell'Esarcato di Sicilia Santa Maria Maddalena, con sede a Licata e nella Provincia e nella Diocesi di Agrigento; da quel momento assunse il nome di Padre Teofilo. Questa ordinazione lo aveva portato a celebrare riti nella sua abitazione ed a partecipare ad una processione religiosa con tanto di clergyman addosso creando scompiglio in città. La Chiesa Ortodossa Autocefala d'Europa non ha alcun riconoscimento canonico da parte delle chiese ortodosse che considerano invalide ed illegittime le ordinazioni sia diaconale che sacerdotale.

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