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Comune di Pozzallo condannato, maxi parcella al progettista

La Cassazione ha riconosciuto all’ingegnere il diritto a percepire il compenso, che dal 1987 a oggi è lievitato fino a 570 mila euro

POZZALLO. Nuova tegola sul Comune di Pozzallo, già sull'orlo del dissesto finanziario. La Cassazione ha, infatti, condannato l'ente a pagare la parcella riguardante il progetto per «lavori di completamento della Litoranea Pietre Nere, ai fini della valorizzazione turistico-culturale». Un progetto che risale al 1987 con parcella in favore del tecnico, l'ingegnere Vincenzo Pluchino di Modica, su un importo d'opera di circa un milione e 200 mila euro.

La somma doveva essere pagata ad opera finanziata. L'ente civico di Palazzo La Pira, però, rinunciò a trovare il finanziamento e, addirittura, il consiglio comunale(amministrazione guidata da Roberto Ammatuna), nel 2000, decise, a maggioranza(undici presenti su venti), di realizzare un altro progetto, redatto dall'Ufficio Tecnico Comunale per un importo di due milioni e quattrocentomila euro. Questa decisione, però, non avrebbe esentato, secondo i magistrati, il Comune dal pagare la parcella a Pluchino, giacchè non dipendeva da quest'ultimo la mancata realizzazione. Già il giudice unico del Tribunale di Modica nell'aprile del 1999 e la Corte d'Appello di Catania, prima sezione civile, nel maggio 2001, avevano rigettato il ricorso del Comune marinaro. Ora è la Corte Suprema(presidente Ugo Vitrone)a dichiarare inammissibile il ricorso e a condannare l'ente al pagamento delle spese processuali pari a 5.200 euro.

 

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