SANTA CROCE CAMERINA. Omicidio volontario, aggravato dal legame di parentela, e occultamento di cadavere: dopo un lungo interrogatorio la procura di Ragusa ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Veronica Stival, la mamma del piccolo Loris. "Non l'ho ucciso io, lui era il mio bambino": così Veronica Panarello si è difesa davanti ai magistrati della Procura di Ragusa dall'accusa di aver ucciso il figlio di otto anni. La donna ha ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni fattele dai pm.
ASCOLTATA IN QUESTURA. La madre del piccolo Loris, Veronica Panarello, è stata ascoltata per cinque ore negli uffici della questura di Ragusa, dove il pm Marco Rota ha deciso di interrogarla dopo il fermo di ieri sera con l'accusa di aver ucciso il figlio e di averne occultato il cadavere. Anche oggi, secondo quanto si apprende, la donna non avrebbe ammesso alcuna responsabilità dell'omicidio e avrebbe ribadito la sua versione dei fatti.
Esperti della Polizia Scientifica hanno eseguito un prelievo del Dna di Veronica Panarello per fare dei confronti comparativi con altri campioni isolati durante le indagini. La donna è stata poi trasferita nel carcere di Piazza Lanza a Catania.
Quella della procura di Ragusa, affidata a polizia e carabinieri, è stata "un'indagine leggermente frettolosa". E' la valutazione del legale di Veronica Panarello, avvocato Francesco Villardita, dopo l'interrogatorio della sua assistita. "Veronica Panarello ha ribadito la sua versione fornita il 29 novembre scorso sulla scomparsa del figlio, confermando fino in fondo la sua ricostruzione. E' stato un interrogatorio lungo - ha aggiunto - al quale la mia cliente ha risposto punto su punto, rimanendo ferma sulle sue posizioni: lei è innocente e ha confermato di aver portato il bambino a scuola e di essere andata poi a Donnafugata". Veronica Panariello, ha spiegato il suo legale, "lo ha ribadito con grande e assoluta certezza: lei ha accompagnato Loris a scuola". E, secondo il penalista, "ci sono testimonianze che saranno valutate nelle sedi opportune". Per l'avvocato la donna "non ha sospetti su chi possa averlo ucciso" e il suo "unico interesse, oltre a scagionare se stessa da questa infamante accusa, è di trovare il vero colpevole". La mamma di Loris, ha confermato l'avvocato Villardita, si è "sottoposta spontaneamente e con serenità ad un prelievo del Dna, attraverso un tampone salivare". "Sono certo - ha aggiunto - che alla fine si potrà giungere alla verità". "Serena per l'inchiesta ma distrutta dal punto di vista umano: le manca suo figlio e anche la sua famiglia". Lo ha detto il legale di Veronica Panarello, avvocato Francesco Villardita, dopo l'interrogatorio della mamma di Loris. "Ma chi ha detto che Loris è tornato a casa? Da quel filmato visionato con la mia assistita non si riconosce nessuno. E abbiamo anche prove testimoniali che dimostrano che il bambino è stato accompagnato a scuola". Lo ha detto il legale di Veronica Panarello, avvocato Francesco Villardita.
Dopo il fermo di Veronica Panarello per l'omicidio volontario aggravato del figlio Loris Stival e l'occultamento del cadavere, la posizione della donna passa ora all'esame del giudice per le indagini preliminari.
Entro 48 ore dalla notifica del provvedimento, avvenuta la scorsa notte e fondato sul pericolo di fuga dell'indagata, il pm dovrà chiedere al gip la convalida del fermo e, se ritiene, l'emissione di una misura cautelare. Nel caso della mamma del piccolo Loris, sembra scontato, data la gravità dei reati contestati (l'omicidio volontario aggravato è punito con l'ergastolo), che il pm chiederà la custodia cautelare in carcere.
Ricevuta la richiesta, il giudice avrà altre 48 ore per fissare la data dell'udienza di convalida. L'udienza si svolgerà in camera di consiglio con la partecipazione del difensore della persona fermata. Nel corso dell'udienza il pm indicherà i motivi del fermo e formulerà le richieste di misure cautelari. Il gip interrogherà l'indagata e, conclusa l'udienza, potrà: - convalidare il fermo ed emettere un'ordinanza che dispone una misura cautelare; - convalidare il fermo ma non disporre una misura cautelare e, di conseguenza, liberare l'indagata; - non convalidare il fermo perché eseguito in mancanza delle presupposti previsti dal codice, ma disporre ugualmente una misura cautelare; - non convalidare il fermo ed ordinare la liberazione dell'indagato se non ravvisa gravi indizi di colpevolezza.
Il fermo cessa comunque di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle 48 ore successive al momento in cui il fermato è posto a disposizione del giudice. Considerati i tempi fissati dal codice, è verosimile che la procedura per la convalida del fermo di Veronica Panarello e l'eventuale adozione di una misura cautelare si esaurirà entro la fine della settimana.
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