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Omicidio Loris, Santa Croce si ribella: "Basta gogna mediatica"

I vicini difendono la madre del bambino: "Era tutta la sua vita"

SANTA CROCE CAMERINA. Basta alla gogna mediatica. Tra bancarelle del mercatino settimanale e la piazza, Santa Croce Camerina si ribella: sì all'informazione, ma stop al 'circò. E difende anche la mamma di Loris, la cui ricostruzione del giorno della scomparsa del bambino di 8 anni, avvenuta il 29 novembre scorso, è al centro dell'attenzione di investigatori e magistratura. «È una madre premurosa e iperprotettiva - dice di lei una vicina di casa - i figli sono la cosa più importante della sua vita, non voleva che nessuno li toccasse, figurarsi il resto». Il paese protegge i suoi abitanti: è abituato a includere, come dimostrano i cartelli in tre lingue - italiano, romeno e arabo - esposti davanti la chiesa di San Giovanni Battista. E per Santa Croce Camerina, lei, Veronica Panarello, 25 anni, è «innocente, fino a prova contraria...».

Tra le bancarelle del mercatino il tema è sfiorato dalla gente, nel tentativo di un ritorno alla normalità. Tra frutta verdura, vestiti e gadget elettronici di varia utilità, non lontano da serre dove si coltivano preziosi ortaggi, gli abitanti del paese del Ragusano preferiscono evitare il tema. «È una storia drammatica - conferma Giovanna, casalinga mentre sceglie della frutta - ma non è il nostro paese. Una madre ama i figli, e basta. I giornalisti stanno dando un'immagine sbagliata della vicenda e del nostro paese». Un anziano chiede delle calze invernali: «servono a proteggerci dal freddo, anche se ancora la temperatura è mite, ma mi sembra che dal punto di vista mediatico il barometro segna già tempesta...». Il paese è cortese con i giornalisti, anche se l'essere al centro dell'attenzione per un fatto di cronaca nazionale, con telecamere in giro 24 ore su 24 ore ha sconvolto la routine della comunità, abituata a altri ritmi: quelli propri, 'biologicì li ha modificati, quelli dell'immagine li considera travolti senza 'rispettò. «Ho la sensazione - osserva il sindaco Franca Iurato - che si stia superando il limite: dico sì all'informazione, no al cannibalismo mediatico davanti ad un dramma che ancora non ha un colpevole». E invita i giornalisti a «non scadere nella morbosità nel diffondere notizie». «Quello che esce dalle informazioni - sottolinea la prima cittadina di Santa Croce Camerina - è il ritratto falsato del nostro paese: noi siamo una comunità laboriosa, che ha avuto sempre rispetto delle regole e delle persone. Lo abbiamo anche per i giornalisti che fanno il loro lavoro, purchè stiano attenti a non superare il confine tra informazione e cannibalismo mediatico. Siamo certi - chiosa Franco Iurato - che la procura di Ragusa, aiutata dai migliori investigatori italiani, che sono arrivati qui, stanno lavorando bene. Lavorare bene: ecco, questo dobbiamo fare tutti».

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