SANTA CROCE CAMERINA. Sequestro di persona e omicidio volontario, ma senza indagati; assenza di segni di violenza a scopo sessuale. Sono i punti fermi della Procura di Ragusa sull'uccisione di Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto due giorni fa a Santa Croce Camerina.
È stato strangolato e poi gettato nel canalone dove è stato trovato, dice l'autopsia. Ma il medico legale, Giovanni Iuvara, non è riuscito a stabilire se la caduta sia una concausa o se il ragazzino fosse già morto quando è precipitato, perché, spiega il procuratore Carmelo Petralia, potrebbe essere «avvenuta in un momento immediatamente successivo allo strangolamento, può rientrare tra le cause della morte o essere un fatto immediatamente successivo».
Nessuna prova di una violenza sessuale subita da Loris. Ma «al momento», scrive la Procura. Perchè la pista esiste, assieme ad altre, ed è seguita con attenzione, anche su eventuali storie pregresse o tentativi non riusciti. «L'attività peritale continua, anche se quella propriamente autoptica si è conclusa, e quindi - sottolinea il procuratore - in questo momento non ci sono elementi per confermare l'esistenza di esiti di violenza sessuale. Finchè non c'è certezza non c'è reato».
Non è, tuttavia, un'inchiesta al buio, sottolinea Petralia: «Indaghiamo a 360 gradi, non trascuriamo alcuna ipotesi, ma ci sono delle piste privilegiate». E tra queste quella della pedofilia: la Procura sta attivando una squadra di psicologi per realizzare un profilo di un eventuale orco. Una strada investigativa obbligata per i magistrati, visto il contesto del delitto. Ma, avvisa il procuratore Petralia, «il lavoro di magistrati, investigatori e dei giornalisti è di tenere conto che quello che fanno ha una ricaduta sociale, per questo occorre lavorare con sobrietà ed evitare allarmismi e tensioni».
Resta il mistero del delitto di Loris: perché non è andato a scuola? Perchè in classe non è arrivato e i sistemi di videosorveglianza dell'istituto non lo riprendono? Una ragazzina dice di averlo visto comprare un panino, dopo che la madre lo ha lasciato, nel chiosco vicino alla Falcone-Borsellino. Poi è scomparso. Eppure era un bambino introverso, che non dava confidenza agli estranei. Ed ecco che i sospetti virano in direzione di chi lo conosceva, di chi aveva già conquistato la sua fiducia.
I cani 'molecolari fiutano la sua presenza lontano dalla scuola, ma la traccia poi scompare nel nulla. Loris sarebbe potuto salire su un'auto o una moto. Ma chi l'ha preso a bordo? Un amico, un parente, un conoscente stretto? Sono i dubbi che gli investigatori, polizia di Stato e carabinieri, stanno cercando di risolvere continuando a interrogare diverse persone del paese e visionando le immagini di decine e decine di telecamere di sistemi di sorveglianza. Si intrecciano dati e tabulati, collegamenti tra telefonini e celle di trasmissione. Un lavoro per specialisti di alto livello.
A Ragusa, annuncia il ministro Angelino Alfano, arrivano «i nostri migliori investigatori» e il responsabile del Viminale assicura che «ogni strada sarà battuta». «Questo è un paese sereno, normale, un paese che all' improvviso si riscopre fragile», commenta il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato.
I genitori degli alunni che frequentano la scuola della piccola vittima hanno chiesto alla preside un servizio di vigilanza davanti ai cancelli, specie per chi deve lasciare i bambini in anticipo per recarsi al lavoro. Perché la paura dell'orco nel paese c'è. «Abbiamo paura - commentano dei ragazzini entrando a scuola - perchè uno di noi è stato ucciso». I suoi compagni di classe lo hanno ricordato con un mazzo di fiori sul banco dei pensierini. «Hanno scritto, hanno disegnato - dice la preside, Giovanna Campo - hanno reagito bene, penso che siano andati via abbastanza sereni».
Reagisce anche Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il corpo sentito come testimone per oltre 4 ore da polizia e carabinieri che gli hanno anche sequestrato l'auto: «Rifarei quello che ho fatto non una, ma cento volte». «Ho ricevuto - rivela - la solidarietà di tutta la cittadinanza per lo stress al quale sono sottoposto da giorni, la gente mi chiama per sapere come sto, ma io sto bene, bisogna pensare a capire cosa è successo veramente». E il giallo non è ancora risolto
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