COMISO. Sylvie Monja Ayed, la donna uccisa dal padre dopo un litigio, riposerà in Tunisia. Dopo l’autopsia è stata disposta la restituzione della salma ai familiari. Il corpo di Silvia è già a disposizione dei familiari che hanno predisposto quanto necessario per il rimpatrio. Sarà il Consolato di Tunisia di Palermo ad occuparsi di tutto.
Domani mattina, alle 11, la salma sarà caricata sul carro funebre che la trasferirà a Palermo, da lì in volo verso Roma e dalla Capitale partirà per l’aeroporto di Tunisi, dove arriverà martedì mattina. Lì la attendono i familiari, la madre Vincenza, italiana di Lercara Friddi, il marito Hichem (Michele), le tre figlie di 7, 13 e 14 anni, il fratello, che sono partiti in nave, all’alba di ieri, verso il paese natale. In Italia, per le incombenze burocratiche ci sono gli altri parenti ed il cognato di Hichem Aissa Nabil. Le bimbe ed i parenti hanno potuto vedere la madre per l’ultima volta, nella camera mortuaria di Ragusa, la sera di venerdì. Intanto ieri mattina alle 10 è stato interrogato in carcere a Ragusa, Rafih Ayed, 60 anni, indagato per omicidio. Lo ha sentito il giudice delle indagini preliminari del Tribunale Giovanni Giampiccolo alla presenza dell’avvocato difensore Roberto D’Amelio del Foro di Catania.
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