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Comiso, parla il padre-assassino: «Sono dispiaciuto per la morte di mia figlia»

Le liti familiari erano frequenti e per diversi motivi, ma quella che martedì sera è degenerata al punto tale che la figlia è stata colpita da un colpo di pistola

COMISO. Si iniziano a delineare le varie fasi che hanno portato all’uccisione della tunisina di 37 anni per mano del papà, a Comiso. Alla presenza del pubblico ministero Scollo Gaetano e dell’avvocato di fiducia, Rafih Ayed ha reso piena confessione. L’uomo, dopo la cattura è stato accompagnato dagli agenti della Squadra Mobile al centro dialisi dove si sottopone a terapia in quanto gravemente ammalato.

Le liti familiari erano frequenti e per diversi motivi, ma quella che martedì sera è degenerata al punto tale che la figlia è stata colpita da un colpo di pistola. L’uomo ha ribadito che non si sarebbe pentito se a morire fosse stato il genero, ma per la figlia era molto dispiaciuto. Più volte aveva promesso al genero che doveva smettere di dargli fastidio altrimenti gliela avrebbe fatta pagare ma non aveva mai usato l’arma che custodiva in un incavo di un muretto a secco al fine di proteggersi da eventuali criminali.

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