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Vittoria, blitz contro schiavitù e sfruttamenti nei campi

Controlli in magazzini, serre e aziende. Sono state ascoltate le lavoratrici per accertare eventuali casi di violenza sessuale

VITTORIA. Lavoro nero, schiavitù, sfruttamento sessuale delle donne in agricoltura. Dopo le inchieste giornalistiche e le denunce (peraltro di gran lunga antecedenti) dei sindacati e di padre Beniamino Sacco, sulla "patata bollente" adesso mettono le mani i carabinieri.
Venerdì, i militari della Compagnia guidata dal tenente Daniele Plebani, assieme a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazione di Ragusa, hanno effettuato una serie di controlli in magazzini, serre e aziende zootecniche nei territori di Vittoria e Acate.
Due le finalità del servizio: contrastare il fenomeno del lavoro nero, favorire la tutela della dignità nei luoghi nei quali si presta attività lavorativa e verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie per la produzione di latte e derivati; appurare l'esistenza, in particolare nelle serre e nei campi agricoli, di forme di schiavitù e di sfruttamento sessuale di donne extracomunitarie, in particolare rumene.
A Vittoria, le verifiche hanno riguardato una grossa cooperativa agricola di Contrada Bugalesci che dà lavoro ad oltre novanta dipendenti, tra uomini e donne. Dopo aver appurato il rispetto delle norme in materia di tutela assicurativa e previdenziale e di quelle sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, i carabinieri hanno posto l'attenzione sulle lavoratrici presenti, italiane e straniere, che sono state ascoltate per accertare se esistano situazioni di sfruttamento, anche sessuale. Le informazioni acquisite sono al vaglio degli inquirenti, che annunciano che proseguiranno i controlli anche nei prossimi giorni. L'attività ispettiva si è concentrata anche sui luoghi di utilizzo comune dei lavoratori, come gli spogliatoi e i servizi igienici, per accertare eventuali condizioni di degrado.
Ad Acate, i militari della Stazione e quelli di Scoglitti, con l'ausilio del personale del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Ragusa, nonché dei veterinari dell'Asp, hanno controllato in Contrada Dirillo-Mogli un allevamento di ovini-caprini, costituito da oltre mille capi, ed hanno accertato la transumanza non autorizzata da altra provincia. L'ovile e tutti i capi sono stati sequestrati, e il titolare dell'azienda si è visto comminare una sanzione amministrativa di 430 euro. I Nas dovranno ora verificare la regolare detenzione di autorizzazione sanitaria e di quella relativa alla produzione di latte, per scongiurare una commercializzazione illegale tra i consumatori.

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