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Oltre trecento immigrati fuggiti dal centro di Pozzallo

POZZALLO. Oltre 300 migranti,  degli 828 ieri nel porto di Pozzallo, in maggioranza eritrei,  sono fuggiti dall'ex centro di sperimentazione agricola della  Regione siciliana 'San Pietrò, struttura tra Comiso e Ragusa  allestita per fare fronte all'emergenza sbarchi.  I tre arrivi ieri hanno messo sotto stress le strutture  della provincia di Ragusa, e si è reso necessario lo smistamento  di migranti in altri centri. Col primo sbarco di 434 migranti  arrivato ieri intorno a mezzogiorno, 291 sono stati assegnati  nell'ex centro di sperimentazione San Pietro, 121 sono stati  trasferiti a Messina e 14 sono rimasti a Pozzallo. I 176 migranti del secondo sbarco sono stati subito smistati  in pullman verso Trapani (110 eritrei) e Siracusa (50) e 16 sono  stati assegnati al Cpa di Pozzallo. Il terzo sbarco effettuato senza trasbordo e con la Nave  militare 'Cassiopeà direttamente ormeggiata nel porto di  Pozzallo con un carico di 218 migranti ha comportato il  trasferimento di 150 persone al centro Cara di Mineo, 50 a  Comiso e 18 a Pozzallo. Nella struttura San Pietro emergono delle criticità: a fronte  di una presenza di 70 migranti prima delle assegnazioni di ieri  che sono stati di 341 migranti, oggi nell'ex masseria sono  presenti poco meno di 100 migranti, il resto si è dileguato ed è  pronto a raggiungere con ogni mezzo le altre nazioni europee,  veri loro obiettivi. 


SALVATI 300 MIGRANTI VICINO LAMPEDUSA - Oltre 300 migranti sono stati salvati
nel corso della notte dalla nave San Giorgio, l'ammiraglia del dispositivo Mare Nostrum, a 50 miglia a sud di Lampedusa. Il barcone era stato avvista nel tardo pomeriggio di ieri da
un elicottero della Marina, in perlustrazione sul canale di Sicilia, che ha segnalato immediatamente la posizione. I migranti, 254 uomini, 62 donne e 5 bambini, sono stati trasferiti nel corso della notte su nave San Giorgio che sta ora dirigendosi verso il porto di Augusta.


Sicilia terra di transito. Lo è per i migranti, per la maggior parte eritrei, che stanno sbarcando nell'isola: il loro obiettivo dichiarato è il Nord Europa. Il sogno è raggiungere la Svezia, la Germania o la Francia. Per questo evitano di farsi identificare, ricorrendo a stratagemmi come quello di ricoprirsi i polpastrelli con vernice per impedire alla scientifica di prendere le loro impronte digitali. E, come da prassi consolidata da diversi mesi, fuggono dai centri di accoglienza per inseguire la mèta finale del loro viaggio della speranza.
Nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, nelle ultime 24 ore sono arrivati circa 800 extracomunitari, quasi tutti eritrei, quindi potenziali richiedenti asilo. Ma, proprio per l'alto numero di presenze, per accelerare gli sbarchi sono stati condotti in centri di accoglienza dove sarebbero dovuti, poi, essere identificati: ma la maggior parte di loro è fuggita. Una scena che si verifica da mesi in diverse città siciliane.
"Non scappano soltanto da Pozzallo - spiega il sindaco Luigi Ammatuna - ma da tutti i centri di accoglienza. Ho parlato con molti di loro e nessuno vuole rimanere in Italia: il sogno, tutt'altro che segreto, anzi dichiarato pubblicamente, è raggiungere un Paese del Nord Europa". Una tesi confermata anche da investigatori che operano sul posto: "noi facciamo il nostro dovere fino in fondo, ma è impensabile cercare di rintracciare centinaia di persone non identificate che vogliono lasciare l'Italia: non basterebbe neppure l'esercito...".

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