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Pronto soccorso di Modica,
pochi medici e lunghe attese

MODICA. Il nuovo manager dell'Asp Maurizio Aricó, dopo il blitz al pronto soccorso delle scorse settimane aveva annunciato cambiamenti all’Ospedale Maggiore. Le attese, sinora, sono “disattese”. Lo denuncia l’ex sindaco, Piero Torchi, che ha postato, in tempo reale, su Facebook la sua esperienza quando ha dovuto trascorrere alcune ore nella struttura d’emergenza di Via Aldo Moro, in ore notturne. “Sono arrivato intorno alle 22.30 al pronto soccorso e dopo oltre un’ora non eravamo ancora riusciti a fare neanche il Triage, figurarsi a essere curati. Scopro, poi, che in servizio c’erano un solo medico, un solo infermiere, tre codici rossi ed una sala d'attesa strapiena di gente che stava male. Nel frattempo l'ora era diventata un’ora e mezza ed eravamo ancora lì, in attesa”. Torchi poi si rivolge direttamente al manager: “Aricó deve cambiare un bel po’ di cose prima di fare i comunicati, evitando di lasciare allo sbaraglio medici ed infermieri e pensare alle sofferenze di chi aspetta per ore per essere curato senza neanche il posto dove sedersi. Benvenuto in Africa Dottore. Aricó. Faccia e subito prima di feste e polemiche”. Proprio ieri mattina, il direttore sanitario del “Maggiore”, Piero Bonomo, ha convocato i direttori delle diverse unità operative, compreso il primario del pronto soccorso, Roberto Ammatuna, per organizzare la struttura attraverso uno snellimento degli accessi da attuare con il coinvolgimento di tutti i reparti. “Riguardo il Pronto Soccorso – spiega Ammatuna – è chiaro che un infermiere in più, di notte, ci darebbe modo di accelerare il triage. E’ bene, comunque, precisare, su quanto dice Torchi, che in sala d’attesa non possono trovarsi codici rossi perché accedono già nell’immediatezza del loro arrivo, poi spetta agli altri codici, il giallo, il giallo critico, il verde, secondo le patologie”. Sa.C.

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