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Sbarco a Pozzallo, fermato presunto scafista

POZZALLO. È stato fermato la notte scorsa dalla Squadra Mobile di Ragusa un cittadino tunisino ritenuto lo scafista dello sbarco avvenuto ieri mattina poco dopo le 8 a Pozzallo (Ragusa) di 250 migranti, tra cui donne e minorenni, soccorsi dalla nave Peluso della Guardia Costiera.
«Sapevo che in Libia cercavano scafisti. Sono andato lì e mi sono arruolato con loro per guadagnare soldi. Faccio il pescatore ma quello che prendo in un solo viaggio per portare persone è lo stesso che guadagno in due anni col mio lavoro». È quanto ha detto agli investigatori della squadra mobile di Ragusa il tunisino Saber Helal, di 27 anni, fermato perchè ritenuto di essere lo scafista dello sbarco di 251 migranti avvenuto ieri mattina a Pozzallo (Ragusa).  
Secondo quanto accertato, il viaggio verso le coste italiane era stato organizzato sia da cittadini libici che dal tunisino. Ogni migrante avrebbe pagato 1.500 dollari. Il provvedimento di fermo è stato adottato dagli investigatori dopo aver ascoltato le testimonianze dei migranti, tra siriani e nigeriani, che erano a bordo di un barcone di legno di 18 metri a 40 miglia da Tripoli.


GIRATO UN VIDEO "PER RICORDO" -Un video girato «per ricordo» a testimoniare il viaggio di un barcone di migranti verso l'Italia del quale era lo scafista. È ciò che hanno trovato gli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa nelle tasche di un tunisino di 24 anni, Naser Maa, che è stato fermato perchè ritenuto lo scafista di un barcone con a bordo 229 migranti - 198 uomini, 29 donne, molti bambini, anche neonati - prevalentemente di nazionalità bengalese, maliana, ghanese, gambiana, ivoriana e senegalese - soccorsi mercoledì scorso a Sud di Lampedusa dalla nave «Oreste Corsi Cp906» della Guardia Costiera nell'ambito dell'operazione «Mare Nostrum».  «Ho girato il video - ha detto - per ricordo. Volevo tenere con me queste immagini perchè sapevo che avrei rischiato sia di morire che la galera una volta giunto in Italia».  Per il viaggio il tunisino avrebbe preso quasi 4.500 dollari. Gli organizzatori libici, stando alle testimonianze, hanno incassato 1.200 dollari a persona, per un totale di oltre 270.000 dollari.

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