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La discarica di Scicli, da mettere in sicurezza: chiesto il dissequestro

SCICLI. Il dissequestro temporaneo della discarica di San Biagio per eseguire lavori urgenti volti alla ripulitura, alla compattatura ed alla riconfigurazine degli argini di bacini di contenimento del percolato nell'impianto sito alla periferia di Scicli. A chiederlo, alla Procura della Repubblica di Ragusa, il sindaco Franco Susino per evitare un disastro ambientale nelle contrade rurali poco lontane dal centro abitato. La discarica di San Biagio, che ha “accolto” per quasi dieci anni i rifiuti dei quattro Comuni del comprensorio, Scicli, Modica, Ispica e Pozzallo, è una bomba ecologica che se non trattata nel dovuto modo rischia di creare seri danni ambientali al territorio sciclitano che ha pagato già in termini ambientali ed economici per l'applicazione di ordinanze prefettizzie che hanno fatto confluire a San Biagio centinaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati. I lavori di massima urgenza sono stati disposti dal sindaco Franco Susino nel tentativo di evitare il disastro del dicembre 2011 quando interi fondi agricoli sono andati distrutti irreparabilmente a causa della tracimazione del percolato e quando i carabinieri della Compagnia di Modica hanno posto sotto sequestro i luoghi su disposizione dell'allora Procura modicana. L'allarme sul rischio che il percolato fuoriuscisse dal bacino di contenimento è stato lanciato già a metà dello scorso mese di gennaio ed è stato allora che il primo cittadino ha emanato la prima ordinanza con la quale ha disposto lo svuotamento e lo smaltimento del percolato contenuto all'interno dei bacini di raccolta realizzati in emergenza ai tempi del sequestro dei luoghi. All'input del sindaco Susino è seguita l'immediata esecuzione delle analisi chimiche sul percolato contenuto nei bacini di accumulo al fine di classificare il tipo di rifiuti speciale. I risultati delle analisi di laboratorio hanno classificato il percolato rifiuti non pericoloso. A fare precipitare gli eventi è stato il maltempo che si è abbattuto sul territorio sciclitano fra il 31 gennaio ed il 4 febbraio scorsi e che ha fatto innalzare di parecchio il livello del percolato nei bacini di accumulo facendo pensare al rischio di una possibile tracimatura e ad un collasso dell'argine della vasca. Il monitoraggio dell'impianto, da parte dei tecnici dell'ufficio ecologia, ha fatto rilevare la necessità o meglio l'urgenza di intervenire. Intervento già disposto.

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