Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

«Italo», la storia commovente di quel cane che insegnò la pietà

Presentato ufficialmente il cast: bambini emozionatissimi e gli attori protagonisti felici di essere nel progetto

SCICLI. Tre volti noti del cinema nel cast del film su Italo, il cane randagio “più uomo che cane” che dal gennaio 2011 dopo la morte, sopravvenuta per una grave insufficienza renale, si trova seppellito a villa Penna a Scicli. La produzione Arà, che comincerà le riprese lunedì prossimo fra Scicli e Modica, ha presentato ieri sera a palazzo Spadaro, presente il sindaco Franco Susino e l'assessore alla cultura Vincenzo Iurato, i tre attori che saranno i protagonisti nel film della regista Alessia Scarso su sceneggiatura di Coralla Ciccolini. Sono Marco Bocci, fresco del successo sul piccolo schermo di «K2» e di «Squadra antimafia», Elena Radonicich, l'Alina di «Tutti al mare» di Matteo Cerami in distribuzione nelle sale italiane dallo scorso 11 marzo e Barbara Tabita, l'attrice siciliana scelta più di una volta da Leonardo Pieraccioni per i suoi film. Due dei tre attori, Marco Bocci e Barbara Tabita hanno incontrato ieri sera la città prima dell'inizio delle riprese; con loro anche due dei tre bambini protagonisti, Vincenzo Lauretta da Modica e Martina Antoci da Ragusa. È la prima volta che a Scicli, set cinematografico principe della fiction del commissario Montalbano di Andrea Camilleri, accade un fatto del genere. Ma ci sta, questo nuovo modo di "dialogare" con la città; ci sta perchè la storia del cane Italo è qualcosa di nuovo. Lui, il cane meticcio di colore miele (nel film è stato scelto un cane attore di nome Tomack) è stato per quattro anni la "mascotte" del paese dopo aver scelto di vivere in via Francesco Mormino Penna, salotto barocco del Val di Noto. Andare a Messa, partecipare a funerali ed a matrimoni, cenare nelle pizzerie, accompagnare i turisti per i siti culturali per Italo è stata la quotidianità. E che non fosse un cane normale lo si è capito alla morte di Ciccio Veneziano, un suo giovane amico; Italo dopo aver aperto il corteo funebre lo ha vegliato per un'intera notte davanti alla chiesa Carmine in attesa del funerale. «Sarò un padre vedovo e vincerò al ballottaggio alle elezioni comunali ricoprendo il ruolo di sindaco della città. È una fiaba bella che mi ha commosso e che ho scelto di interpretare con grande slancio», ha detto Bocci. Solo questo si è riusciti a "strappare" come anticipazione alla storia di Italo che Alessia Scarso assieme a Roberta Trovato (entrambi nelle vesti anche di produttrici) ed a Coralla Ciccolini andranno a raccontare in un lungometraggio. Questo "trittico" ha creduto nella storia reale di un cane amato e conosciuto da tutti. «È una storia di speranza e non potevo trovarmi in essa - ha detto la giovane siciliana Tabita che ha parlato della sua terra, la Sicilia, in maniera amorevole da fare commuovere - un miracolo questa storia ed interpretarla assieme a dei bambini e ad un cane sarà veramente affascinante e coinvolgente». Poche battute dai bimbi-attori. Vincenzo Lauretta, 5° elementare, scelto fra 3.000 bambini si và a scoprire che ha conosciuto il cane-mascotte e che è il figlio di un veterinario, con studio a Scicli, che ha curato negli anni Italo malato; Martina Antoci, prima media a Ragusa, s'è detta felice di essere stata scelta anche «se non ho conosciuto personalmente Italo» ha detto emozionatissima davanti al folto pubblico che ha assiepato la sala Falcone-Borsellino di palazzo Spadaro.  

Caricamento commenti

Commenta la notizia