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Morì dopo la Tac, avviso di garanzia a cinque medici

Gli avvisi ai medici sono un atto dovuto e sono stati inviati a tutti i professionisti che hanno avuto in cura l’ottantenne

RAGUSA. È stata riesumata ieri mattina dal cimitero di Ibla la salma di un uomo di 80 anni, C.V., deceduto a fine gennaio gennaio dopo un accesso al Pronto soccorso dell’ospedale Civile. L’uomo, dializzato, è arrivato in ospedale all’una della notte del 27 ed è spirato il giorno dopo, qualche ora essere stato sottoposto alla Tac, esame eseguito alle 12,30 del 28 gennaio. I familiari hanno presentato denuncia per conoscere le ragioni della morte del loro congiunto senza volere puntare il dito contro nessuno. Ad assisterli è l’avvocato Alessandro Sittinieri. Il Pm Serena Menicucci, dopo i primi accertamenti, ha delegato i Nas a svolgere ulteriori indagini. Al termine il magistrato ha disposto, ai sensi dell’articolo 360 Codice di Procedura Penale un accertamenti tecnico non ripetibile, ovvero l’autopsia e per questa ragione ha «avvisato» cinque medici che operano al «Civile» che così ieri hanno potuto presenziare all’esame autoptico all’interno dell’obitorio di Ibla. Il consulente tecnico nominato dal Pm, ovvero il medico legale Francesco Coco di Siracusa ieri si è presentato in compagnia di uno specialista del settore, il professore Giorgio Battaglia, primario di Nefrologia ad Acireale, presenti anche il medico legale Davide Agnello, nominato da due dei medici indagati che sono assistiti dall’avvocato Michele Sbezzi, ed il professore Leonardo Leone, nominato dall’avvocato Bruno Leone che assiste uno degli indagati, nativo di Siracusa. Il ctu Coco ha chiesto 60 giorni prima di depositare il risultato dell’autopsia. Gli avvisi ai medici sono un atto dovuto e sono stati inviati a tutti i professionisti che hanno avuto in cura l’ottantenne.

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