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Appalti, la Provincia non paga le imprese: «Un’assurdità perché i soldi ci sono»

Grido d’allarme dei titolari delle ditte che si sono aggiudicati i lavori pubblici. «Tutta colpa della legge di stabilità»

RAGUSA. Si sono aggiudicati lavori pubblici alla Provincia regionale di Ragusa, hanno anticipato le somme necessarie per effettuare l'opera, hanno regolarmente pagato le spettanze ai lavoratori, ingaggiati come per legge, poi hanno richiesto il pagamento del dovuto alla Provincia, e si sono visti sbattere la porta in faccia: la Provincia non pagherà nessuno perché è fuori dal patto di stabilità. Decine di imprese hanno fatto la fila, la scorsa settimana, increduli, per potere conferire con il Dirigente del settore Ragioneria, per sentirsi dire che i soldi ci sono ma non si possono toccare. «Sembra assurdo - dichiara un imprenditore proprio fuori dall'Ente mentre si raccorda con altri colleghi per dare vita ad un comitato di tutela - I soldi ci sono, gli impegni di spesa sono stati effettuati regolarmente, abbiamo il ”Durc”, i collaudi dei tecnici, ma evidentemente non basta. Vogliono la nostra pelle, ci vogliono fare fallire. Questa legge non la conosce nessuno. Non sono stati in grado di dirci quale è l'articolo di quale legge che vieta di pagare. Pertanto è una prudenza che la Provincia sta assumendo per tutelare le proprie finanze, ma sulla nostra pelle mandandoci tutti in fallimento». La legge di stabilità è stata l'ultima legge che è stata approvata in Parlamento ed il Governo ha messo la fiducia per evitare la discussione sugli emendamenti che tutti gli enti locali avevano ispirato ai parlamentari di riferimento dei vari territori. In assenza di una modifica della legge di stabilità, resta in piedi un sistema assurdo che penalizza fortemente l'economia. Ma quello che non è stato possibile comprendere è fino a che punto si tratta di una norma insuperabile ovvero di un comportamento di prudenza scelto dai commissari della Provincia. L'amministrazione provinciale si sta rendendo responsabile di una danno economico senza precedenti, che nel contesto che vive l'economia iblea risulta essere ancora più lesivo. Il segretario generale della provincia ha convocato una riunione con tutti i dirigenti per tentare di trovare strategie alternative. Ma nel frattempo la gente aspetta invano il pagamento delle proprie spettanze. 

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