MODICA. Un cantiere edile che, secondo la Procura di Modica, era stato aperto con una concessione edilizia rilasciata omettendo ogni valutazione circa le conseguenze che la realizzazione dell'edificio avrebbe avuto sulla regimentazione delle acque, è stato sequestrato dal nucleo Ambientale della polizia Provinciale. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Manenti su richiesta del procuratore capo Francesco Puleio. Ai due proprietari del terreno e a un dirigente e un funzionario del Comune di Modica è stato contestato il reato di abuso d'ufficio in concorso. Secondo le ipotesi dell'accusa, l'edificio sarebbe sorto in una zona di impluvio naturale dove convoglia buona parte delle acque piovane, superficiali e di infiltrazione, di tutto il bacino sovrastante la zona, oggi fortemente urbanizzata. Il cantiere avrebbe modificato i profili dell'impluvio e avrebbe ristretto la sezione naturale del 'lettò con possibili rischi geomorfologici ed idraulici dei luoghi. Nell'agosto scorso, a causa di un violento temporale, le acque piovane provenienti dalle vie sovrastanti e dalle traverse attigue hanno trasformato la via in un unico fiume in piena con allagamenti che hanno creato non poco allarme negli abitanti della zona, i quali erano già preoccupati per i pericoli per l'incolumità pubblica che l'edificazione di quel fondo poteva comportare.
"Violazioni idrogeologiche", sigilli in un cantiere di Modica
Il provvedimento è stato emesso dal Gip Manenti su richiesta del procuratore capo Francesco Puleio. Ai due proprietari del terreno e a un dirigente e un funzionario del Comune di Modica è stato contestato il reato di abuso d'ufficio in concorso
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