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Concorso in truffa aggravata, il tecnico si dichiara estraneo

Il professionista di Monterosso Almo, in cella da mercoledì, è stato sentito per rogatoria

RAGUSA. È stato interrogato in carcere a Ragusa, per rogatoria, Giovanni Morello, perito tecnico agrario di 55 anni di Monterosso Almo, finito in cella mercoledì per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche mediante l’accesso abusivo ad un sistema informatico. Morello, difeso dagli avvocati Rosario Pennisi di Catania e Salvatore Marinella di Roma, ha detto di non conoscere gli altri indagati e di essere estraneo ai fatti. Il tecnico agrario è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di una vasta operazione condotta dal Comando carabinieri politiche agricole e alimentari – Nucleo antifrodi carabinieri di Roma, in collaborazione con i comandi provinciali di Roma, Catania e Ragusa. In tutto sono cinque le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Pm Corrado Fasanelli, ex Pm di Ragusa. Il perito agrario monterossano, appena due settimane fa era stato denunciato dalla Guardia di finanza per evasione fiscale e lo scorso anno era stato coinvolto, insieme ad altri agricoltori, in un’altra operazione dei carabinieri di Ragusa sempre per truffe ai danni dell’unione europea. Le indagini sono state avviate nel 2010. I militari hanno riscontrato la presenza di un’associazione per delinquere specializzata nella presentazione telematica di Domande Uniche di pagamento dirette all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) che, attraverso diversi sportelli di Centri di Assistenza in Agricoltura sin dal 2009, intestava a persone ignare o compiacenti la conduzione di terreni fittizi al fine di beneficiare del contributo erogato che sarebbe finito nella disponibilità degli indagati. L’inchiesta ha permesso di accertare una truffa di 6 milioni di euro, di cui 4 milioni bloccati dall’intervento dei militari.

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