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Scicli, Susino «bussa» alla Corte dei Conti

Per evitare la procedura commissariale il sindaco ha scritto ai magistrati contabili chiedendo un appuntamento

SCICLI. Il sindaco di Scicli, Franco Susino, per evitare che la Corte dei Conti attivi la procedura commissariale per la delibera di dissesto finanziario, prende carta e penna e scrive al massimo organismo regionale di controllo contabile chiedendo un appuntamento. Il primo cittadino chiede di essere sentito per spiegare le misure adottate dall'ente in queste settimane, con l'approvazione del bilancio di previsione 2012, e per spiegare la reale situazione dell'ente. Un ente che se dovesse andare in dissesto lo deve solo perché ha nel suo documento contabile somme considerevoli di denaro la cui esigibilità è davvero difficile. Difficile perché i tre Comuni debitori, Modica, Ispica e Pozzallo dovrebbero accreditare alle casse sciclitane una somma complessiva di oltre 13 milioni di euro per il mancato pagamento dei costi di conferimento dei rifiuti solidi urbani nella discarica di San Biagio. Il sindaco Susino ha i giorni contati: entro il 16 dicembre, infatti, dovrà partire alla volta di Palermo, con indirizzo Corte dei Conti, la relazione contenente i chiarimenti sullo stato finanziario del Comune che amministra da neanche sei mesi. Per Susino, per la sua giunta e per il consiglio comunale la comunicazione fatta pervenire venti giorni fa dalla magistratura contabile è stata una doccia  fredda: o si spiegano le modalità di intervento per sanare il deficit ovvero si và incontro al dissesto. Per la verità in queste tre settimane nessuno è rimasto con le mani in mano in attesa in attesa del termine ultimo dato dai magistrati contabili. Ai capi settori è stata chiesta la ricognizione dei residui attivi - dati per 45 milioni di euro. «Spero che la Corte dei Conti mi conceda l'appuntamento che ho chiesto - ha detto ieri il sindaco Susino - abbiamo tutta la buona volontà di sanare quanto c'è da sanare e soprattutto di mettere ordine nei conti dell'ente, operazione alla quale stiamo lavorando».

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