SCOGLITTI. L’indiano di 43 anni, Ram Lubhaya, che ha tentato il rapimento a Scoglitti di una bimba di 5 anni, è stato nuovamente interrogato e rilasciato, in attesta dell’udienza di convalida che si terrà la prossima settimana. Nella serata di ieri è stato l’uomo sottoposto ad un lungo interrogatorio, davanti al sostituto procuratore Giulia Bisello. Tutto si è concluso dopo la mezzanotte con la firma dell’avvocato Fabio Lo Giudice e assistito che hanno lasciato la caserma di Ragusa. Ram Lubhaya è stato interrogato in presenza del suo avvocato.
Tante le polemiche per la decisione del pubblico ministero che già una volta aveva interrogato Lubhaya e aveva deciso che: “Il fermo non è stato convalidato perché si tratta di un ipotesi di tentativo di sequestro di persona, quindi la pena edittale è al di sotto del minimo consentito per la convalida per tentato sequestro di persona e sottrazione di minore”. La decisonine è stat nuovamente convalidata ieri sera. L’indiano è stato scarcerato perché aveva “tentato un rapimento”, e il reato non è stato consumato.
I fatti risalgono al 16 agosto quando a Scoglitti l'indiano, approfittando di un momento di distrazione dei genitori, che si trovavano sul lungomare della Lanterna, ha preso in braccio la bimba di 5 anni ed è fuggito. E’ stato inseguito dagli stessi familiari, che sono riusciti a riprendere la figlia, mentre l'uomo si è dato alla fuga. Dopo qualche ora i carabinieri lo hanno trovato grazie all'identikit fornito da alcuni testimoni, e lo hanno fermato. Ma è stato rilasciato su disposizione del pm. Una decisione che ha scatenato polemiche, suscitando anche una psicosi tra gli abitanti di Scoglitti.
Moltissimi genitori, fanno sapere i carabinieri, hanno infatti chiamato il 112, spaventati dopo aver saputo quanto era accaduto. Tante persone si sono sfogate sui social network, arrivando a segnalare la presenza di persone sospette, notate a bordo spiaggia intenti a guardare l'arenile. Non potendo escludere l'ipotesi che accadano nuovamente fatti analoghi i carabinieri hanno deciso d'intensificare i controlli a ridosso delle spiagge, con la mobilitazione dei militari delle 17 tenenze e dei tre nuclei operativi e radiomobili.
LA PROCURA. "E' una vicenda che abbiamo trattato secondo legge. Per i reati ipotizzati di tentativo di sequestro e sottrazione di minore non è possibile confermare il fermo eseguito dai militari e pertanto non è stata richiesta l'udienza di convalida al gip". Lo dice all'ANSA il procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia. "Resta il fatto inquietante - aggiunge il procuratore - dell'accaduto ma siamo in presenza di un indagato che non ha precedenti per reati specifici. L'attività condotta dalla collega Giulia Bisello è irreprensibile perché non c'erano spazi giuridici per agire per la custodia cautelare dell'indagato. È probabile, dopo gli interrogatori di ieri sera, che chiederemo il giudizio immediato".
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