Nonostante le ultime operazioni antimafia sul territorio che ne avevano decimato i vertici, tre componenti della famiglia mafiosa Ventura di Vittoria, fino al 2020, avrebbero continuato, assieme ad altri due complici - questa è l’ipotesi investigativa della Direzione distrettuale antimafia - a operare estorsioni sul territorio. Stamattina a Vittoria, il reparto investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Ragusa, ha dato esecuzione su delega della Dda di Catania a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa il 27 dicembre scorso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania. Cinque gli arresti. Estorsione continuata in concorso aggravata dal metodo mafioso è l’ipotesi di reato per la quale sono stati raccolti «gravi indizi di colpevolezza» a carico dei cinque pregiudicati, in parte anche per associazione mafiosa. Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate anche con supporti tecnici, avrebbero estorto denaro al titolare di un’attività di ristorazione della frazione di Scoglitti. Soldi per sostentare gli appartenenti al clan con la minaccia, in caso di diniego, di dare fuoco al locale. Sei anni di pressioni, dal 2014 al 2020 finchè, ad agosto 2020, i titolari di un ristorante di Scoglitti, non hanno detto basta denunciando. Tre sono della famiglia Ventura nucleo di spicco della 'stiddà del clan mafioso Carbonaro-Dominante e altri due indagati. Volti e nomi ben noti, tanto da incutere reale timore. L’ultimo colpo pesante al clan Ventura, perchè tale venne confermato essere, fu sferrato con l’operazione Survivors che portò nel 2021 a pesanti condanne in primo grado del gruppo armato che secondo la Dda si «occupava» di estorsioni, recupero crediti e controllo delle attività economiche pure del mercato ortofrutticolo e dell’indotto anche attraverso l’intestazione fittizia dei beni. In quel frangente vennero condannati Filippo Ventura che era considerato assieme al fratello Giambattista «Titta» Ventura promotore dell’organizzazione (16 anni il primo, che in continuazione con un’altra sentenza divennero 28, e 18 il secondo). Anche il figlio di Titta, Angelo, venne condannato ad oltre 13 anni di carcere assieme ad un gruppo di cosiddetti «sodali». E per Angelo Ventura, rampollo della famiglia gli ultimi anni sono stati contrassegnati dalla morte dei cuginetti D’Antonio, falciati da un suv; Ventura assieme ad altri due, è a processo per essere scappato senza prestare soccorso. E poi, di recente è stato rinviato a giudizio, udienza fissata a fine gennaio, per sequestro di persona, rapina e lesioni. Insomma, la caratura criminale della famiglia Ventura è ben nota nel Vittoriese e tornando alla operazione di oggi, le indagini svolte, hanno consentito, di verificare come il valore del denaro estorto nel tempo ai due ristoratori, abbia superato i 4 mila euro.