RAGUSA. Nona giornata della Custodia del Creato. La seconda per la Diocesi di Ragusa. Quest’anno, l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro ha organizzato una visita guidata, in cinque tappe, al bosco e alla spiaggia dell’area protetta di Randello. Il gruppo degli escursionisti è stato accolto alle 9,30 del mattino, dal vescovo Paolo Urso e dal direttore dell’Ufficio, Renato Meli. Dopo il saluto del vescovo, è iniziata la visita.
La prima tappa è stata affidata all’agronomo Pippo Re, che ha presentato Randello, descritto i luoghi come erano fino a qualche decennio fa, con la presenza di pantani, poi prosciugati, con le ampie sabbie dunose oggi quasi del tutto colonizzate dall’uomo e dagli insediamenti balneari. La ‘Riserva naturale integrale Cava Randello’ area protetta è costituita da una pineta affacciata sul mare, la flora presente nella riserva costituita da un bosco di pini di diverse varietà, oltre ad altre specie arboree quali il leccio, il lentisco, la quercia spinosa, l'eucaliptus, il mirto, il cipresso e altre specie della macchia mediterranea. E’ un bosco impiantato dalla mano dell’uomo, le specie esistenti, in buona parte, non fanno riferimento alla flora autoctona.
La seconda tappa, “Ci prendiamo cura delle piante” presso il ‘Vivaio’, è stata curata dal dirigente della Forestale, Tullio Serges. Serges ha descritto la zona vivaistica, destinata alla moltiplicazione di semi raccolti nella zona forestale e alla conservazione del materiale di moltiplicazione.
Sulla ‘Spiaggia di Randello’ si è svolta la terza tappa dal titolo “Ci prendiamo cura delle dune e del mare”. E’ stata curata da Nando Gabrielli ed Antonino Duchi, di Legambiente. Nando Gabrielli. Duchi ha descritto le aree dunali mediterranee ed il mare prospiciente, sottoposti ad una fortissima pressione antropica, che devono essere tutelati, valorizzati e fruiti. Gabrielli si è soffermato sulle specie (pesci e molluschi) presenti nella spiaggia, uno dei pochi siti dove è ancora possibile la nidificazione delle tartarughe marine. Le spiagge, ancora oggi, sono note come “Branco Grande” e “Branco Piccolo” (in siciliano: iancu ranni e iancu nicu). Di recente, la spiaggia tutelata di randello è stata al centro delle cronache per la concessione di un’area limitata per l’uso esclusivo di un gruppo di villeggianti di un residence turistico e per il tentativo, per fortuna non riuscito, di realizzare uno chalet ed altre strutture di servizio in una’rea sottoposta a tutela. Sulla vicenda, è in corso un’inchiesta della magistratura.
La quarta tappa, “Ci prendiamo cura della salute di città e cittadini”, presso la ‘Pineta Area Scout 3’ è stata curata dal docente universitario Giampaolo Schillaci che ha offerto una riflessione sul tema della 9a Giornata nazionale per la Custodia del Creato: “Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città”. L’ultima tappa, “Ci prendiamo cura del Creato”, è stata curata da Orlando Lombardi, membro dell’Ufficio diocesano.
Francesca Cabibbo
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