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Muore in Portogallo un trentenne di Scicli: nel 2017 fu aggredito a Roma perché gay

La vita di Vincenzo Paolino, un  30enne di Scicli, paese in provincia di Ragusa, si è spenta ieri in Portogallo in seguito ad un improvviso malore. A darne notizia sui social è la zia del ragazzo che scrive: "Nella tarda serata di ieri mi squilla il telefono, mi danno una notizia triste e straziante che mi ha riempito gli occhi di lacrime: è morto mio nipote Vincenzo. A 30 anni non c'è più, è fra gli angeli. Tanti sacrifici e tanti sogni - continua la donna - infranti in un attimo. Un dolore immenso, infinito e inspiegabile. È sparito così, all'improvviso. Buon viaggio mio caro Vincenzo.

Nel 2017 Paolino fu vittima di un'aggressione a Roma. Era andato nella capitale due anni e mezzo prima, sperando di trovare una mentalità più aperta che gli consentisse di vivere in piena libertà e senza nascondersi la sua omosessualità. Il 22 gennaio di quell'anno, mentre l'allora 24enne si trovata in via Tuscolana.

Dapprima le offese: "A fro..., nun me rompere li co..."; poi le botte. Vincenzo venne colpito con calci e pugni e scaraventato su una fioriera davanti ad un bar della via consolare. A causa dell'aggressione riportò la frattura di un braccio destro e diverse escoriazioni in tutto il corpo. «Sono solo molto arrabbiato - dichiarò in un'intervista a prideonline - spero che questi due siano individuati e puniti per mandare un segnale forte. Io non ho nulla di cui vergognarmi e voglio continuare a vivere la mia vita e a essere visibile come sempre. Se pensavano di togliermi il sorriso, eccomi qui, non ci sono riusciti».

Da lì la consapevolezza che anche Roma non fosse diversa dalla Sicilia e quindi la decisione di trasferirsi in Portogallo, dove faceva l'insegnante. Ieri il decesso che ha lasciato attonita la comunità di Scicli, i familiari e i parenti e tutte le persone che gli volevano bene.

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