Fiaccolata e veglia di preghiera per Rosalba, Giarratana è attonita: «Delitto senza un perché»
Nella chiesa di Maria SS. Annunziata, a Giarratana, una veglia di preghiera ha concluso la giornata dedicata a Rosalba Dell’Albani, la donna uccisa dal cognato, Mario Barresi, all’alba del 4 marzo. La donna aveva 52 anni e lavorava in ospedale a Ragusa. Questa sera si è svolta una fiaccolata per le vie della cittadina, guidata dal sindaco, Lino Giaquinta e dal parroco, don Francesco Mallemi: tantissimi i partecipanti. Il corteo silenzioso si è snodato lungo la via principale, il corso XX Settembre. La fiaccolata si è conclusa davanti alla chiesa che non è riuscita a contenere quanti hanno voluto esprimere, con la presenza e con la preghiera, la vicinanza alla famiglia di Rosalba Dell’Albani, al marito, Paolo Fracasso, brigadiere dei carabinieri, ai tre figli della coppia e alle altre famiglie coinvolte nel delitto di Giarratana. Un ricordo commosso arriva da Francesca Giucastro, allenatrice di pallavolo, ex atleta della storica Aurora di Giarratana, amica personale di Rosalba Dell’Albani. «È un dolore immenso - dice - per tutta la comunità. Anche io, come tutti, sono sgomenta e attonita. Non riusciamo a spiegare una tragedia e un gesto così assurdo. Rosalba era una mia amica, con lei ho condiviso tanti momenti lieti, fin dalla gioventù. Era una persona solare, bellissima, generosa e leale. Una donna esemplare. Mario è un uomo buono, molto buono, una persona semplice e sempre cordiale. Lo avevo incontrato la mattina precedente uscendo di casa. Mi aveva salutato gioioso, “ciao Francesca”». L’allenatrice ricorda che «Barresi era tranquillo come sempre e nulla, assolutamente nulla faceva trapelare o presagire questa tragedia imminente. Non ci sono spiegazioni, solo dolore, tanto dolore che condividiamo con tutte le famiglie, con tutte le persone travolte da questa tragedia senza senso. Non c'è nulla che possa spiegare una tragedia cosi grande e un gesto così efferato». Per tutto il paese, il delitto è inspiegabile. «Nessuno - dice il sindaco Giaquinta - sa dare un perché a quanto è accaduto. Una donna è stata uccisa senza un perché. Da ciò che sappiamo, lo stesso Mario Barresi ha confessato agli inquirenti di aver agito senza un perché. Ha detto di essere depresso. Lo conosco come una persona buona: questo gesto è inspiegabile. Da ciò che lui ha detto, pensiamo si sia trattato di uno squilibrio mentale temporaneo, che tuttavia non gli ha tolto la lucidità e la capacità di agire. La nostra piccola comunità è provata da una tragedia immane. Conosciamo tutti la famiglia Dell’Albani, fatta di persone splendide. Questa tragedia colpisce la famiglia della vittima, ma anche le altre, tutte coinvolte e legate da parentela e amicizia». Il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, nel pomeriggio si è recato a Giarratana per visitare la famiglia di Rosalba Dell’Albani. «Ho trovato - riferisce - persone distrutte dal dolore, ma sostenute dalla fede. È una tragedia immane, una tragedia senza senso: è stata uccisa una donna, la donna è l’autrice della vita. Ma questa tragedia colpisce tutte le famiglie coinvolte e l’intera comunità di Giarratana. Siamo vicini a loro e preghiamo insieme a tutta la comunità cittadina».