Droga venduta ai ragazzini nei loro luoghi di aggregazione. È uno dei dettagli che emerge dalla operazione Fast Food, con la quale ieri i carabinieri di Ragusa coordinati dalla Procura - il titolare delle indagini è il sostituto procuratore Monica Monego -, hanno colpito una importante rete di spaccio nel capoluogo ibleo.
Una rete - scrive Giada Drocker sul Giornale di Sicilia in edicola - che, in una prima fase evidenziava che spacciatori e clienti, in alcuni casi minorenni, si incontravano proprio nella zona di un fast food, da qui il nome dell'operazione. Tredici provvedimenti emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà.
Nove le misure cautelari: per due disposta la custodia in carcere. Si tratta di Giovanni Randazzo, 27 anni, considerato figura di spicco e Lamin Sanyang, 22 anni. Sei persone sono finite agli arresti domiciliari: Giovanni Barrano 28 anni, Anthony Calabrese, 26 anni, Gabriele Collodoro, 28 anni, Nunzio Mugliarisi e Alessio Solarino, entrambi di 35 anni, e Francesco Salis, 45 anni. Per Majri Montasar 26 anni è stato disposto invece l’obbligo di firma. Altri quattro pur non essendo destinatari di misure restrittive, sono stati coinvolti nella operazione.
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