Ragusa

Mercoledì 01 Maggio 2024

Ragusa, arrestati due scafisti tunisini

Arrestati 2 scafisti tunisini responsabili di aver messo in serio pericolo di vita 50 minori, 30 donne e 140 giovanissimi eritrei durante la traversata dalla Libia alle coste siciliane. L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa insieme ai Carabinieri di Modica ed alla Guardia di Finanza di Pozzallo. Il fermo è statao eseguito per Rhoume Homa Lara, nato di 44 anni e per Rafik Triki, di 32. I fatti sono avvenuti lo scorso 26 febbraio quando intorno alle 9 giungevano al Porto di Pozzallo tre imbarcazioni della Guardia Costiera che avevano soccorso in mare, un natante con 218 extracomunitari quasi tutti di nazionalità eritrea nelle acque internazionali a sud di Malta. Dopo aver soccorso ed assistito i migranti, la Polizia aveva iniziato le procedure di identificazione e di intervista dalle quali emergeva la loro paura per la presenza degli scafisti ancora tra loro. (Servizio di Gianna Bozzali)
Dopo un’attenta opera di convincimento alcuni migranti hanno riferito alla Polizia Giudiziaria del gruppo interforze le modalità del loro viaggio della speranza e dei rischi occorsi durante la traversata. Tutti i migranti ascoltati come testimoni riferivano di aver deciso di fuggire dai loro paesi d’origine in quanto le condizioni di vita erano terribili, tra guerre civili e dittatura. Una volta deciso di scappare, la strada “obbligatoria” era quella di andare in Libia dove le organizzazioni criminali locali si occupano di reclutare i poveri disperati ed in cambio di circa 4.000 euro li mettono su imbarcazioni precarie per far raggiungere le acque internazionali dove poi chiedono soccorso al fine di essere trasportati in Italia. Le indicazioni avute hanno portato così ai due scafisti responsabili di aver percepito ingenti somme di denaro al fine di procurare l’ingresso clandestino in Italia dei migranti. A seguito della loro perquisizione personale sono state rinvenute diverse centinaia di dollari americani, parte del loro compenso in quanto componenti dell’equipaggio dell’imbarcazione. I due arrestati sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea che è stata autorizzata dal Ministro della Giustizia a procedere nei confronti degli indagati anche se il reato è stato commesso in acque internazionali.
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