Da Rapagnano a Chiaramonte Gulfi. Una folla di fedeli ha accolto ieri l’arrivo dell’insigne reliquia del santo braccio di San Giovanni Battista in piazza Duomo nella città pedemontana. Erano presenti anche i componenti delle confraternite di San Giovanni di Monterosso Almo e Ragusa, che assieme ai membri delle confraternite locali di San Vito, del Santissimo Sacramento, di Santissimo Salvatore e San Filippo, ed i confrati di “Maria Santissima della Misericordia e San Giovanni Battista” di Chiaramonte, hanno accolto la delegazione del Comune di Rapagnano nella cui chiesa collegiata la reliquia è conservata.
Sono stati il parroco, don Luigi Malloni, e il sindaco del centro marchigiano, Remigio Ceroni, a guidare la processione a cui ha fatto da iniziativa complementare il corteo condotto dal sindaco di Chiaramonte, Vito Fornaro, con le autorità civili e militari che hanno traslato il gonfalone del centro montano. La reliquia insigne è stata portata in piazza Duomo. Subito dopo la reliquia è stata intronizzata presso l’altare maggiore della basilica con un momento di preghiera. Quindi, un’altra solenne processione ha permesso di recare la reliquia, attraverso il percorso del tradizionale “carruddiu”, vale a dire la via San Giovanni riccamente addobbata, sino alla chiesa commendale dove il santo braccio è stato solennemente intronizzato sull’artistico tronetto in argento cesellato realizzato dal maestro cesellatore Benedetto Gelardi da Palermo. L’arrivo della reliquia nel suddetto tempio di culto è stato salutato, ieri, dalla scopertura di una lapide commemorativa posta sul prospetto. In serata, quindi, la veglia di preghiera comunitaria animata dal vicario parrocchiale don Riccardo Bocchieri. “Questi sono momenti molto particolari – ha spiegato il rettore della Chiesa commendale di San Giovanni, don Giuseppe Barbera – perché ci danno la misura di ciò che l’esempio del Battista ha insegnato per secoli. Noi, oggi, così come in passato, lo veneriamo alla stregua di protettore. E tutto ciò ci fornisce la spinta di seguirlo ed imitarlo in quelle sante virtù”.
Intanto, è tutto pronto per la festa di domani in cui si celebra la solennità di S. Giovanni Battista. Alle 11 ci sarà la messa solenne con panegirico del santo officiata da monsignor Carmelo Ferraro, arcivescovo emerito di Agrigento. Alle 19 la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco di Rapagnano don Luigi Malloni con la presenza di una rappresentanza della delegazione Gran Priorale di Siracusa e Ragusa del sovrano militare ed ospitaliero Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detto di Rodi e di Malta. Alle 20, la “Sciuta” di San Giovanni Battista, con il lancio di “nzareddi” dai piani alti della facciata e con l’incessante “bombardio” dei mortai, a salutare le venerate reliquie e il taumaturgo simulacro del Battista.
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