Il danno è stato riparato ma bisognerà attendere, ora, il risultato delle analisi che eseguiranno domani i tecnici dell’Arpa prelevando campioni di acqua a Punta Corvo per poter dire se il mare in quel tratto del litorale sciclitano è balneabile o meno. È qui, proprio nel vallone di Punta Corvo, oasi naturale particolarmente conosciuta per la sua bellezza e per il suo folto canneto mediterraneo, che l’incendio ha liquefatto il tubo di adduzione dei reflui fognari all’impianto di sollevamento di Cava d’Aliga, che si trova nella scogliera del versante est della frazione balneare di Scicli. La zona rientra fra i luoghi in cui è stata girata la lunga serie tv del Commissario Montalbano Il tutto è accaduto venerdì sera ed in quest'arco di tempo la ditta Pegaso, che ha in gestione la funzionalità dell’impianto di depurazione centralizzato di contrada Palmintella e la rete di raccolta dei reflui dalle borgate di Sampieri e Cava d’Aliga, ha eseguito l’intervento sostituendo il tubo in polietilene danneggiato dalle fiamme. «È stato sostituito in tempo di record – spiega l’assessore comunale alle Manutenzioni, Nino Alecci –. Nella mattinata di sabato è stata messa in posa la nuova conduttura che i tecnici hanno già messo in funzione. Lo sversamento nel tratto di mare in cui vige l’ordinanza del sindaco di divieto di balneazione è stato di lieve entità». Il provvedimento rimarrà in vita fino all'intera giornata di domani. «È stato chiesto già all’Arpa di effettuare prelievi ed analisi per valutare l’effettivo inquinamento del tratto di costa», aggiunge l'assessore. La squadra di tecnici ed operai ha lavorato senza sosta per riparare il danno provocato da un fattore esterno. Da anni, infatti, da quando è stata rifatta l’intera conduttura di adduzione da Sampieri a Cava d’Aliga, fino alla vasca di via del Mare, dove un impianto di sollevamento svolge il ruolo di accumulo e di decantazione prima di trasferire il materiale all’impianto centralizzato di depurazione, non erano accaduti fatti analoghi a quello che si è verificato venerdì scorso. «Niente incendi, da anni, in quel tratto del vallone di Punta Corvo – puntualizza l’assessore Alecci – questo particolare ci aveva tenuti tranquilli. Il rogo, invece, improvvisamente ha inghiottito non solo il folto canneto che si trova nella zona, ma ha danneggiato l’impianto». Il Comune di Modica, intanto, con il sindaco Ignazio Abbate, è corso ai ripari. «Ho un ampio tratto di costa ricadente nel Modicano in cui sventola la Bandiera Blu – ha ammonito il primo cittadino – e non possiamo rischiare di perdere questo riconoscimento». Domani verranno rifatte le analisi delle acque del mare per escludere un'eventuale forma di inquinamento da fogna. «Chi viene nel mare di Marina di Modica e di Maganuco deve stare tranquillo», conclude il sindaco Abbate.