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A Ragusa una squadra di calcio fatta da migranti

RAGUSA. Una vera e propria «Internazionale del Mediterraneo», una squadra composta interamente da migranti. L'hanno chiamata associazione sportiva dilettantistica «Eugenio Criscione Lupis», dal nome della struttura di Ragusa che li ospita.

La formazione militerà nel campionato di calcio di Terza categoria. I giovani migranti sono approdati in Italia a bordo di imbarcazioni di fortuna, messi in salvo e ospitati nelle strutture di accoglienza.

Hanno tra i 23 e i 24 anni e vengono da Gambia, Mali, Nigeria, Togo e Senegal. Tra loro anche un ragazzo che dopo essere stato ospitato in una struttura della provincia di Ragusa, è stato a Milano e ha deciso di tornare in Sicilia. Ora ha un lavoro ed è integrato.

Per la squadra, lo scopo dichiarato è attivare, anche attraverso la pratica sportiva, progetti di integrazione sociale. Il team, come detto, prende il nome da una delle strutture di accoglienza: si tratta di una «Ipab», le cosiddette opere pie, che da tanti anni si occupa della cura di persone anziane.

Da qualche anno, però, una parte della struttura donata da un benefattore alla città, viene impiegata proprio per accogliere i richiedenti asilo sbarcati lungo le coste siciliane.

Alla presentazione della squadra, assieme al presidente facente funzioni dell'opera pia «Eugenio Criscione Lupis», Gianna Miceli, hanno partecipato il presidente della nuova formazione, Luca Burruano, il delegato della Lega Nazionale Dilettanti, Claudio La Mattina, Gianni Bidelli per l'Associazione italiana arbitri e Alberto Gulino per la Figc. Al momento le associazioni e le cooperative impegnate nel progetto sono «Arc en ciel», «Sorgente» e «Medintegra».

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