Chiude la «Collina dei cani» ad Acate. Avrebbe dovuto essere un luogo di cultura e di formazione al rapporto uomo-animale, un centro di zooantropologia applicata. Ma nell’immaginario collettivo tutti hanno pensato ad un semplice canile e in pochi mesi è diventata la valvola di sfogo cui affidare cuccioli abbandonati o randagi ritenuti pericolosi. Dopo tre anni di inutili tentativi, la promotrice dell’iniziativa, Maria Mezzasalma, ha gettato la spugna.
La «Collina dei cani» chiude. Non ha centrato il suo obiettivo, in pochi hanno compreso ciò che avrebbe voluto fare. Lei che si era formata a Bologna, alla scuola di Roberto Marchesini, fondatore del Siua (Scuola di formazione uomo animale), esperto della relazione tra l’essere umano e le altre specie, qualche anno fa era tornata nella sua città natale. Alla periferia della cittadina, alle spalle del Castello di Biscari, Maria Mezzasalma, aveva realizzato una sorta di campus di formazione. La Collina avrebbe dovuto fornire servizi di formazione e socio-assistenziali sul rapporto uomo-cane, offrire consulenza comportamentale per il rapporto con il proprio quattro zampe.
E invece i cani continuano ad arrivare, lei li trovava persino dietro il cancello d’ingresso. Qualcuno chiamava anche a mezzanotte chiedendole di recuperare una cucciolata. Alla fine ha deciso di fermarsi.
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