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Chef diventano ortolani... e i prodotti finiscono poi in cucina

Ciccio Sultano

RAGUSA. La voglia di vivere di più il contatto con la natura, dalla quale prendere ispirazione e tradurla in piatti dal sapore autentico.

È così che molti chef siciliani, anche stellati, hanno deciso di creare degli spazi verdi dove piantare aromi, ortaggi o, come nel caso di Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa Ibla, allevare anche galline.

Tolta la divisa da lavoro, con la quale tutti li immaginiamo, si trasformano in veri e propri contadini. A poca distanza dalla cittadina barocca vi è la fattoria di Sultano dove galline ovaiole e polli di razze autoctone vengono allevati a terra.

«La campagna è il luogo che maggiormente sintetizza la mia personalità - afferma lo chef stellato -. È un luogo dove ogni mattina faccio tappa per prendere tutta l' energia positiva che durante il giorno mi serve. Aia Gaia è il mio viaggio interiore, attraverso l' allevamento di galline, raccogliendo le verdure selvatiche e di stagione, i frutti della terra. Un' attività che svolgo senza fretta alcuna, cercando di assaporarne ogni momento».

Gli chef che in Sicilia si dedicano alla campagna sono davvero pochi perché, come dichiara Andrea Alì del Ristorante Andrea di Palazzolo Acreide, «tanti preferiscono riposarsi finito il lavoro al ristorante e non pensare più di tanto alla merce che gli serve per la cucina». Alì nei suoi quattro ettari di terreno si dedica alla coltivazione di molti alberi di Nella foto a sinistra Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa Ibla In alto Salvatore Gambuzza, executive chef de La terrazza degli Dei di Agrigento fioriture ed il sapore unico che hanno certi prodotti. Per essere un orto gestito in piccolo è davvero apprezzato, soprattutto quando si omaggia loro qualche frutto o qualche rametto di aromi».

A trasmettere l' amore per la terra alle nuove generazioni di chef ci ha pensato pure una scuola. A Ragusa Ibla, infatti, la Nosco che si occupa di alta cucina e formazione ha al suo interno proprio un angolo verde.

«L'idea è partita dalla volontà di far rivivere l' orto dei semplici utilizzato dai frati cappuccini che abitavano il convento dove sorge questa scuola spiega lo chef Giovanni Galesi, responsabile didattico -. Gli studenti hanno la possibilità di sperimentare il percorso dal produttore al consumatore, utilizzando i prodotti dell' orto durante le lezioni e nelle preparazioni per la carta del nostro ristorante. Inoltre diventa un ottimo posto dove i ragazzi ed i clienti possono rilassarsi».

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