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Legati agli alberi, senza riparo: cani maltrattati a Chiaramonte. Un denunciato

Blitz dei carabinieri in un’area di campagna assieme al personale del servizio veterinario dell’Asp. Catene corte impedivano i normali movimenti

Foto archivio

CHIARAMONTE GULFI. Trenta cani che vivevano in condizioni precarie: maltrattati, malnutriti, in alcuni casi legati agli alberi con catene cortissime, che impedivano persino i movimenti. I carabinieri della stazione di Chiaramonte Gulfi, insieme ai Nas ed a personale del Servizio veterinario dell’Asp di Ragusa, hanno effettuato un servizio nella zona di contrada Morana, nelle campagne di Chiaramonte, non distante dal Villaggio Gulfi.

Lì una trentina di cani vivevano in condizioni di abbandono: alcuni erano liberi di scorrazzare per le campagne (la zona è densamente abitata e vi sono alcune aziende agricole e zootecniche), altri erano legati in condizioni che generavano forte sofferenza.

I cani erano spesso legati agli alberi con catene molto corte e catenacci in ferro, che impedivano i movimenti. Tutti quanti non avevano un riparo adeguato dalle intemperie. Per alcuni erano state approntate delle cassette in legno, che non riparavano affatto dal vento e dalla pioggia. I militari hanno trovato alcuni cani molto malnutriti: alcuni esemplari erano molto magri e si reggevano a stento sulle gambe.

Non c’erano però ferite o segni di sevizie. Qualcuno tra questi era molto piccolo (c’erano cuccioli di pochi mesi), altri erano cani anziani (uno aveva circa 13 anni). Tutti sono dei meticci. Il proprietario li utilizzava spesso per la caccia. Ma nessuno tra questi era un cane da caccia.

 

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