L'Asp di Ragusa e l'esame non prenotato, Drago: «Nessun caso di malasanità e non era urgente»
Ieri (7 marzo 2025) una paziente di Ragusa, attraverso il Comitato Art. 32, aveva denunciato la mancata prenotazione d’un esame da parte dell’Asp, scondo la quale «la tomoscintigrafia cerebrale prescritta lo scorso 12 febbraio è una cosa, il tumore è un’altra. Da qui il fraintendimento», spiega il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, Pino Drago. La paziente, secondo la denuncia, si era rivolta al Cup per prenotare l’esame, ma le sarebbe stato detto che il servizio non gestisce prenotazioni di questo tipo. Invitata a contattare direttamente l’ospedale Giovanni Paolo II, avrebbe poi ricevuto la comunicazione che l’esame non poteva essere prenotato in tempi certi, ma solo inserito in una lista d’attesa. L’Asp chiarisce che la tomoscintigrafia cerebrale è un accertamento di secondo livello, utile per indagare patologie neurologiche come il Morbo di Parkinson e altri parkinsonismi, e non ha carattere d’urgenza. Per questo motivo, la priorità «B» (entro dieci giorni) indicata dal medico prescrittore non risulta compatibile con il quesito diagnostico. L’Unità operativa complessa di medicina nucleare dell’ospedale esegue regolarmente questa tipologia di esame, utilizzando un radiofarmaco recettoriale proveniente dal Nord Europa. «Tuttavia, la struttura non effettua tomoscintigrafie in ambito oncologico, e quindi l’equivoco sulle finalità dell’esame ha contribuito a generare un ingiustificato allarme sociale», sottolinea l’Asp. Di fronte alle polemiche sollevate dalla denuncia del Comitato, l’Asp afferma che «non vi è stato alcun caso di malasanità, ma solo un errore interpretativo nella lettura dell’impegnativa e nella gestione della prenotazione». E nel confermare la correttezza della gestione della vicenda, ha dichiarato di riservarsi «eventuali determinazioni per tutelare l’immagine dell’Azienda sanitaria» da quella che definisce «una polemica infondata».