Difficile scegliere la più bella tra le storie di solidarietà, amore, altruismo, senso civico, passione per lo studio dei 29 giovani e giovanissimi Alfieri della Repubblica che il presidente Sergio Mattarella ha scelto di premiare il 13 maggio al Quirinale. Certo è stupenda quella di Lorenzo, 16 anni soltanto, che scopre una stella variabile. Cioè una stella che, per cause fisiche, varia la sua luminosità nel tempo. Una stella - riconosciuta e censita dall’ente internazionale per le stelle variabili dell’American Association of Variable Star Observer - che ora porta il suo nome.
Ma una graduatoria non si può fare. Emanuele torna da scuola su un trenino regionale, sente un uomo che in rumeno dice di vuole uccidere la fidanzata: conosce la lingua e sventa l’omicidio. Selim di anni ne ha 17, vede una signora che si accascia appena scesa dall’autobus e le salva la vita con il massaggio cardiaco: ne prova tale gioia da decidere di diventare volontario della Croce Rossa. Marta ha 15 anni e trasforma il suo dolore per una gravissima malattia in forza per aiutare gli altri. E Giulia, che ama la poesia, ne fa un linguaggio per parlare di democrazia, parità di genere, ambiente. Letizia e Sofia con la musica portano sollievo una agli sfollati dopo l’alluvione in Emilia-Romagna, l’altra a chi in Sicilia subisce sopraffazioni e illegalità. Sofia Gentile (12/3/2005), residente a Vittoria (Ragusa) è stata insignita dell’onorificenza per aver saputo veicolare attraverso la musica l’importanza della cultura della legalità. Il canto all’unisono delle voci del suo coro è diventato strumento di coesione sociale.
Sono le grandi storie delle piccole vite che Mattarella spera diventino esempio, modello, in tempi bui di egoismi, violenza, sopraffazioni e guerre.
Sebastiano di anni ne ha 9 ma gli bastano per capire che se corre forte per due chilometri sul sentiero di montagna dove suo padre è svenuto, se chiama aiuto, lo salverà. Irene, 10 anni, impara l’ucraino per aiutare un piccolo fuggito dalla guerra con cui inizia a dividere la merenda e poi divide la vita. Giovanni a 14 anni è un volontario di Save the children. ‘Il traguardo di una società più inclusiva può essere raggiunto anche attraverso la semplicità di piccoli gesti silenziosì, si legge nelle motivazioni del Quirinale che assegnano alla giovane scout Adele il riconoscimento per l’aiuto quotidiano a un compagno disabile.
Alfonso arriva al Salone Internazionale del Libro di Torino scrivendo una storia di disagio e rinascita, la stessa che tanti giovani e giovanissimi hanno vissuto dopo la reclusione forzata per il Covid. Michele, pugliese, 18 anni, i libri invece li legge agli anziani, per fargli compagnia. Matteo è solo uno dei tanti giovani volontari romagnoli e toscani che si sono messi a disposizione della comunità dopo le violente alluvioni che hanno devastato Emilia-Romagna e Toscana. E il piccolo Matteo, 9 anni, con prontezza sposta dall’acceleratore la gamba del padre colto da malore in macchina e arriva al pedale del freno, fermando la corsa e salvando due vite.
Tre targhe invece per azioni collettive di solidarietà: come quella dei piccoli della 5A di Trasacco, in provincia dell’Aquila, in visita scolastica a Roma, che decidono di interrompere la gita quando capiscono che un loro compagno disabile, per un guasto alla pedana del pullman, non avrebbe potuto seguirli in città con la sua sedia a rotelle. I bambini si rifiutano di scendere senza il loro amico, si rifiutano di separarsi da lui.
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