Duemila sciclitani hanno abitato lì fino alla metà del Novecento. Dai primi anni Sessanta del secolo scorso le grotte di Chiafura, il quartiere troglotido appollaiato su una fiancata del colle San Matteo, sono solo un luogo della memoria. Non vi abita più nessuno perché ai proprietari, pur di portarli via da quel luogo inadatto ai bisogni di intere famiglie, sono state assegnate le case popolari al villaggio Aldisio prima ed Jungi dopo. È di questi giorni l'appello del presidente del circolo Scicli Democratica del Pd Salvo Di Maria, a riaprire il dibattito e ad auspicare l'apertura al pubblico le grotte di Chiafura.
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