RAGUSA. Una guerra senza quartiere si è aperta all'interno del Movimento 5 Stelle di Ragusa con tre ex assessori che accusano l'attuale amministrazione guidata dal sindaco pentastellato Federico Piccitto di aver ordito una congiura di palazzo per farli fuori. I tre ex assessori grillinì Claudio Conti, Gianflavio Brafa e Giuseppe Di Martino, accusati in questi giorni di fomentare la base contro l'amministrazione comunale, escono allo scoperto. «Non possiamo accettare - scrivono - che ci si butti fango addosso dicendo che noi non c'entriamo nulla con i valori del M5S. Qualcun altro non c'entra nulla. La verità è che c'è stata una congiura di palazzo ordita da altri assessori e da alcuni consiglieri comunali, insieme al sindaco, per liberarsi delle persone che erano arrivate in amministrazione, grazie alla propria estrema professionalità e al proprio corposo curriculum, per riportare ordine e pulizia nel Comune di Ragusa (ricordate la frase di Grillo 'apriremo il Comune come una scatoletta di tonnò) e che erano malviste dal gruppo di potere che da decenni domina la città, che si è infiltrato nel M5S ed è ancora presente dentro l'amministrazione». I tre ex assessori poi sono fortemente critici verso un Movimento che epura chi non è d'accordo. «Il M5S - aggiungono - deve accettare di praticare la democrazia al proprio interno, anche a Ragusa, se vuole chiedere e pretendere la stessa democrazia all'esterno, alle istituzioni e alle altre forze politiche del Paese e della città. Un movimento che si definisce nuovo e rivoluzionario deve accettare la libertà, la diversità e finanche la dissidenza. Si deve poter discutere di tutto senza per questo essere accusati di essere cospiratori contro il capo».