RAGUSA. Un montagna di «carte». Una serie impressionante di esposti alla Regione che, in molti casi, si sono rivelati infondati con procedimento di «archiviazione». Poco meno di una quarantina in due anni e mezzo, contro i dieci e poco più dei sei anni precedenti. Con un dato che salta subito agli occhi: la insolita solerzia con la quale la Regione, ricevute le segnalazioni da parte dei consiglieri comunali di opposizione a Palazzo dell'Aquila, ha richiesto conto e ragione al Comune. Oltre 15 esposti l'anno, quasi uno e mezzo al mese in media. Gli esposti riguardano i più disparati argomenti. In alcuni casi i rilievi hanno riguardato atti facilmente sanati in pochi giorni. Sulla questione delle 79 proroghe agli appalti, argomento sul quale si è più volte gridato allo scandalo, la Regione si è limitata a riscontrare che per 21 di queste il procedimento adottato dal Comune era corretto, mentre per gli altri casi ha chiesto di procedere con cautela. A spulciare i documenti emerge che alcune sarebbero state necessarie perchè legate, in qualche modo, a inefficienze proprio della Regione. Un esposto per presunte violazioni del patto di stabilità: procedimento archiviato, nulla da rilevare.