VITTORIA. Enzo Cilia lascia la giunta. L'ormai ex assessore ha inviato una lettera al sindaco, Giuseppe Nicosia, per comunicargli le proprie "dimissioni irrevocabili". Cilia motiva la sua decisione con «sopravvenuti e improrogabili impegni familiari e professionali». Ringrazia il sindaco, i dirigenti per il «breve, ma intenso, periodo di attività amministrativa». È il secondo assessore a lasciare la giunta, dopo la verifica di gennaio. Nicosia aveva cambiato tutti gli assessori, tranne uno: il vicesindaco Filippo Cavallo. Arturo Di Modica si dimise due mesi dopo, Cilia lascia dopo sette mesi. Era già stato in carica, per sei mesi, nel 2012, prima che il suo partito (Sel) decidesse di lasciare la giunta. Rimase consigliere comunale e, un anno e mezzo fa, ha lasciato il suo partito per approdare al Pd. Da iscritto del Pd è stato nominato a gennaio. Resterà in carica, invece, da consigliere comunale «svolgendo il ruolo affidatomi dal voto popolare». Cilia aveva iniziato il suo mandato occupandosi del Prg. Il Tar aveva accolto il ricorso di 11 consiglieri comunali Pd contro il voto che aveva modificato l'impianto originario dello schema di massima voluto dall'opposizione. Cilia aveva contribuito, in prima persona, al voto di quel maxi emendamento che aveva mutato le previsioni del Prg. Poi, da assessore, si era trasformato in mediatore, per mettere insieme le due proposte e presentare al consiglio la migliore soluzione possibile. Si è dimesso prima di concludere il lavoro avviato. Sulle sue dimissioni si scatenano i primi commenti. Daniele Barrano, Franco Caruso e Santo Cirica (Udc) parlano di «allarme rosso che agita come uno spauracchio questa giunta del non fare. Il sindaco Nicosia sta chiudendo questa legislatura come peggio non si potrebbe.